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sabato 11 ottobre 2025

(11/10/2025) Serie A Women 25/26, seconda giornata: LAZIO - GENOA 2-1 (il postpartita)

(Fonte/credit foto: Instragram ufficiale)

11/10/2025
SERIE A WOMEN 25/26
Seconda giornata
Ore 12:30, Stadio Mirko Fersini, Formello (RM)
LAZIO - GENOA 2-1
(9' Simonetti, 65' Goldoni, 84' Vigilucci)

LAZIO (3-4-2-1; all. Gianluca Grassadonia) - Durante; Reyes, D'Auria, Mesjasz; Monnecchi (67' Ashworth-Clifford), Castiello (46' Goldoni), Benoit, Oliviero; Le Bihan, Simonetti (35' Martin); Piemonte. A disposizione: Karresmaa, Mancini, Goldoni Cafferata, Visentin, Martin, Ashworth-Clifford.

GENOA (4-3-3, all. Sebastian De La Fuente) - Forcinella; Vigilucci, Di Criscio, Lipman (73' Giles), Acuti; Cinotti (82' Bargi), Hilaj, Cuschieri (58' Giacobbo); Monterubbiano (73' Massa), Sondergaard, Bahr (58' Curraj). A disposizione: Marchetti, Korenciova, 
Curraj, Giles, Massa, Abate, Ferrara, Mele, Bargi, Lucafò, Giacobbo.

Arbitro: Leorsini (sez. Terni)
Assistenti: Ceci - Scarpati
Quarto Ufficiale: Pascuccio
Operatore F.V.S.: Pasqualetto.
Ammonite: 44' Castiello (L), 93' Hilaj (G)

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La prima notizia che avrebbe tutti i requisiti per poter balzare agli onori delle cronache è che mi sono perso almeno un quarto d'ora del primo tempo: una roba che se l'alternativa fosse stata quella di percorrere in ginocchio duecento metri sulle puntine da disegno alle 5 di domattina cantando il greatest hits dei Pooh, avrei firmato col sangue per quest'ultima opzione.

Nonostante ciò, sono riuscito a mantenere la giusta lucidità per vedere il resto della partita, e - al netto di tale buco temporale - parto col dire che stavolta è andata sicuramente un pò meglio in quanto ad aggressività, e con essa come mantenimento del ritmo, poiché ce la siamo giocata spesso ad un andatura degna di quelle che quantomeno sono le fondamenta di una partita di calcio seria, e perciò meritevole di essere sottolineata con positività. Non mi è piaciuto invece il calo di tensione che abbiamo avuto nella prima parte della ripresa, ma c'è da dire che anche loro in tal senso non hanno fatto di meglio (inoltre, è naturale che all'interno di una gara vi sia da contemplare almeno una fase di rallentamento, è fisiologico). Mi sono piaciute anche le tre attaccanti alte e in linea, compresa la scelta di inserire fin da subito Bahr, così come ribadisco che quoto in toto la scelta di una formazione che dalla cintola in su include giocatrici dalle caratteristiche offensive, "ruotando attorno" di volta in volta all'immancabile perno in mediana (Hilaj, o "chi per lei"); per cui Alma, e due mezze ali/trequartiste che sappiano anche sacrificarsi e rompere in fase di non possesso.

Acuti terzina, invece, non mi convince del tutto, ma non perché sia sbagliato di per sé inserire una giocatrice offensiva in quel ruolo, anzi (del resto, a destra c'era la Vigilucci, che anche al di là del gol di oggi, si sta dimostrando convincente), piuttosto perché nonostante sia encomiabile come impegno e capace anche di difendere, da una parte la ritengo comunque leggera fisicamente per un ruolo di questo tipo, e dall'altra imbrigliata in esso per estro e caratteristiche (ma può anche darsi che sia Arianna stessa a chiedere e preferire di giocare a tutta fascia, e se così fosse, alzerei le mani). Bene Massa fin dal suo subentrare, e così anche Giacobbo (pur se ancora in lei qualcosa non è scattato, rispetto alla stagione scorsa), Bargi, Curraj, e Giles; quest'ultima sempre vogliosa di fare bene, di onorare l'impegno, di portare positività.

Da sinistra a destra: Sondergaard, Lipman, Cinotti, Vigilucci, Forcinella, Di Criscio, Hilaj, Monterubbiano, Cuschieri, Bahr, Acuti (Fonte/credit foto: Instragram ufficiale)

Tornando invece ad un discorso più generale, a fronte della maggiore combattività avutasi oggi rispetto ad altre uscite, siamo mancate nuovamente in fase di costruzione (e di conseguenza nel mantenimento del possesso), e dinanzi ad una questione del genere, si direbbe che i fattori scatenanti sono due: o squadra e staff non stanno lavorando a dovere a riguardo, oppure le interpreti nel complesso non sono chissà quanto adatte a determinati contesti/richieste, sia per questioni tecniche che temperamentali. A mio parere, è un pò un mix, per cui: si, il lavoro portato avanti in settimana evidentemente è quantomeno distante dall'essere compiuto e/o soddisfacente, ma le giocatrici adatte tecnicamente e che in quanto tali sanno comunque inventare trame e cavarsela, a mio parere ci sono eccome, se non fosse che - su tutto - manca la sicurezza di sé, nei propri mezzi, nonché lo spirito (il fuoco) per poter fare diversamente; e di nuovo, lo ripeto anche stasera: è il Genoa che si autoinferiorizza, ed è l'ambiente che si considera tale.

La reazione avuta dopo che abbiamo accorciato le distanze (con un buona azione ariosa e il colpo di una singola) ha visto le ragazze scuotersi dal limbo acquisendo ulteriore verve e cominciando a muoversi e a fare girare meglio il pallone, sia perché ovviamente De La Fuente e colleghi stanno comunque apportando dei principi di gioco che in un modo o nell'altro possono venire fuori (per cui: sotto con ulteriore lavoro), sia perché come detto le giocatrici sanno come riversare in campo le proprie caratteristiche ed esperienze individuali, ma la squadra abbisogna di rendersi conto del proprio valore. Il Genoa poteva tornare a casa dalla trasferta di Roma con un pari - se non con una vittoria - sia per il livello della rosa, che per il nome; è quest'ultimo, che ancora non viene concepito come meritevole di essere all'altezza di determinati contesti e Clubs. Le milaniste se la sono vista dura, quando volevamo assecondare il desiderio di vittoria, e le laziali anche, le quali si erano quasi arroccate durante il nostro forcing, ma ad un certo punto, tra una situazione buona ed un altra, abbiamo ricominciato a lanciare in avanti con foga anziché ragionare, come se ci preoccupasse l'idea di gestire noi, di creare noi, con i nostri tempi. A volte sembra quasi che una certa fretta sia scaturita dall'obbligo di dover fare qualcosa di buono per ovviare al resto, come se percepissimo un peso a mò di senso di colpa, e allora sentiamo di dover correre, per espiare e scaricare il fardello. In ogni caso, è il concetto del pensare che "oggi ci siamo comunque dimostrate all'altezza di una squadra più forte di noi", che sarebbe da cambiare, per sostituirlo con "oggi abbiamo fatto meglio, ma meno di quello che saremmo capaci di fare".

Ci si rilegge presto.

Adri

Gli highlights

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LA CLASSIFICA PROVVISORIA

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