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sabato 6 dicembre 2025

(07/12/2025) Serie A Women 25/26, ottava giornata: INTERNAZIONALE - GENOA (il prepartita)

 

La inizio così, con gli highlights della partita del 22 agosto scorso che al nostro esordio stagionale, storico e della Serie A Women's Cup ci vide perdere 1-2 contro un Internazionale poco brillante che pochi giorni dopo sarebbe uscita dalla Champions League al secondo turno dei preliminari (e che a tutt'oggi non ha veramente ingranato), ma capace di saper gestire bene il pallone e certamente agevolata dal nostro assetto e atteggiamento remissivo e rinunciatario, dinanzi al quale drizzai subito le antenne.

Neroblù - dicevo - attualmente settime in classifica con 9 punti e per questo in qualche modo ancora ai nastri di partenza rispetto alle aspettative, siano esse quelle del "pubblico" che dello stesso Club milanese, visto e considerato il valore della squadra, l'importante posizionamento ottenuto nella passata stagione (secondo posto), e la volontà di giocarsela per le prime tre posizioni anche quest'anno (se non esclusivamente per il titolo), assieme alle campionesse in carica juventine e alle romaniste (le quali si sono sfidate poche ore fa, pareggiando 1-1). Va da sé che per loro quella di domenica sarà ancor di più una gara in cui non concedere un centimetro, ma se è giusto dedicare alle interiste queste righe di apertura e con esse considerare determinati aspetti, sarebbe cosa altrettanto ragionevole quella del sottolineare che noi dovremmo comunque interessarci soltanto della nostra situazione, della nostra dignità (compresa quella individuale, di singole giocatrici), delle nostre aspirazioni e della nostra crescita, e per quanto parole di questo tipo vengano spesso usate in un modo o nell'altro in ambiente calcistico, non sono affatto scontate, se si considera che "sulla carta", domani (ore 12:30, diretta su DAZN) andremo a giocarcela contro una squadra che per nome, esperienza, e quant'altro, giusto o no che sia gode dei favori del pronostico, e che per questo c'è il rischio non indifferente di (ri)abbassare la testa ancor prima di entrare in campo.

Infatti, ci tengo a precisare - anche per informare chi mi legge per la prima volta - che in tutti questi giorni di "distacco" dall'attività del blog causa pausa nazionali (e non solo), non ho mai considerato di rivedere anche solo minimamente le mie posizioni su ciò che finora ho scritto e detto rispetto a ciò che stiamo vivendo e che siamo, ovvero una squadra mal gestita, che mediamente fatica a giocare a calcio e che vivacchia di soluzioni (pro)positive estemporanee. Certamente non mi diverte auspicare in quello che a tutti gli effetti sarebbe un interruzione di un rapporto di lavoro tra una società e un suo collaboratore, ma oltre al credere che le grife non si stiano esprimendo all'altezza (e che sia l'ora di "pedalare"), resto per l'appunto dell'idea che De La Fuente quantomeno ad oggi non si è dimostrato adatto a poter ricoprire il ruolo di allenatore del Genoa.

Arriveranno invece nel tempo - a partire da domani - dei cambiamenti importanti, attitudinali, tattici, nonché filosofici, atti a mutare fortemente e in meglio il nostro percorso? Naturalmente lo spero, ma ne dubito. In ogni caso, se questi si cominciassero a manifestare sin dalla partita contro l'Internazionale, li considererei il minimo, anziché oro colato e/o motivo di chissà quale esaltazione, in una considerazione generale della grandezza del Genoa in quanto tale, dell'importanza della città che la squadra di per sé rappresenta, e in nome del popolo che lo supporta. 

E ora andiamo sulle dichiarazioni di Sebastian in relazione alla gara in arrivo, le quali comunque contengono un paio di concetti di cui uno in particolare è degno di nota e va certamente a creare un continuum - in senso positivo - con il cambio di comunicazione attuato sin dall'ultima partita giocata.

(Fonte/credit foto: Instagram ufficiale; idem in basso)

Prima di tutto desta interesse constatare che il nostro allenatore sia a conoscenza dell'essenza dello spirito del Genoa, o meglio ancora: che lo esprima in un certo modo ed apparentemente con una certa verve; e va bene così, anche perché chiunque ha il pieno diritto di introiettare e percepire qualcosa in modo sentito foss'anche nel giro di poche ore, ma a prescindere da ciò, quel che balza all'occhio per l'appunto è che ha parlato di ricerca/senso della vittoria. Del resto, le ragazze del Genoa dovrebbero andarsene in giro con indosso il nostro stemma a tentare di strappar via dei pareggi? Voglio dire: ok, ma è tutto normale.

Per cui si presume che essendoci preparate due settimane, avendo la bava alla bocca e la fame di vittoria ed essendo pronte a lottare, domani le grife non daranno battaglia aggredendo/tamponando nel primo terzo per poi tentare i soliti contropiedi cercando di mettere a tacere i brontolii di stomaco arraffando due pezzi di pane per poi saltare felici a fine gara così che tutti noi le potremmo vedere su Instagram mettendo i cuoricini perché l'abbiamo sfangata; bensì aggrediranno le interiste quantomeno per tre quarti di gara (fasi di rifiatamento/gestione permettendo), e anche proponendo quel football che ad Arenzano, attraverso il lavoro seriamente svolto durante questa pausa-nazionali, si è andato a creare/affinare; perché tutto ciò fa parte dell' "essere Genoa". Tra l'altro, a proposito di gioco e di progressi, ripesco un particolare che lo stesso allenatore dichiarò dopo la sconfitta contro le juventine a Biella (che personalmente mi sono legato al dito col triplo nodo), e cioè che in quell'occasione dimostrammo comunque di saper iniziare l'azione di costruzione dal basso, e via discorrendo; e non ebbe tutti i torti, notai anche io quegli aspetti, ma giustamente, anche solo sottolinearli qui nel blog commentando quella partita inguardabile mi appariva grottesco, e tutt'ora lo penso. Per cui lo faccio adesso, nonostante poi con il Napoli si sia visto di nuovo un tonfo, e nonostante la pochezza di certi "progressi" in uno scenario generale di così basso profilo, e "chiedo": lo staff è tornato a lavorare anche su determinate situazioni per migliorarle ancora e poterle così riproporre all'Arena civica tra meno di 20 ore?

Lo vedremo.

Adri

LE CONVOCATE (oltre a Di Bari e Rigaglia, indisponibile anche Di Criscio, ma rientra Parolo)

LE PARTITE DELL'OTTAVO TURNO
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LA CLASSIFICA MOMENTANEA

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