
L'autrice del gol del vantaggio Giada Greggi (e, sullo sfondo, Cristiana Girelli)
Ieri alle 18:15 l'Italia ha affrontato il Giappone allo Stadio Senigallia di Como (risultato finale: 1-1), in quella che è stata la prima delle due amichevoli previste in questa sosta, per un totale di quattro incontri che da qui a febbraio precederanno l'inizio delle qualificazioni per il Mondiale in Brasile del 2027; e saranno proprio le sudamericane la seconda squadra che la compagine allenata da Soncin affronterà martedì prossimo, 28 ottobre, al Tardini di Parma.
Ho guardato la partita in questione, quasi certamente guarderò anche quella contro le verde-oro (così come quest'estate ho seguito l'europeo delle azzurre), nonostante io non tifi la nazionale, perché con tutto il rispetto di chi la pensa diversamente, in me non alberga alcun sentimento legato a qualsivoglia forma di patriottismo, né al concetto di nazione/confine, etc. Va da sé che non mi reputo "pronto alla morte", anche se probabilmente questa è una posizione condivisa dal 99% di coloro che cantano l'inno.
Mi sembrava giusto precisare questo aspetto sia di per sé, sia in particolar modo per correttezza verso coloro che mi leggono più assiduamente, i quali avranno certamente notato che di tricolori e di azzurro qui nel blog non ve ne è traccia, semplicemente perché è giusto che le mie energie siano indirizzate esclusivamente in direzione di ciò che mi appassiona.
Adri
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