Domenica, nella
loro tana in quel di Brescia, ci attendono le leonesse (due
scudetti, tre Coppe Italia e quattro supercoppe italiane); e mi
sembra anche di percepire dei ruggiti alle nostre spalle, visto
che le feline sono
due punti dietro di noi, e vengono anche da una sconfitta pesante con
la Lazio, e, ancor prima, da un pareggio casalingo col Chievo (nella
colonnina in basso a destra, i risultati delle loro prime sei
giornate); ed è questo che per adesso sancisce il nostro
distacco: il loro pareggio in più, visto che entrambe finora abbiamo
subito due sconfitte (ed ogni volta per
3-0), ma per il resto, noi abbiamo sempre vinto... Ed io ho
fiducia nelle grife anche stavolta, pure se a sensazione la vedo un po' dura, ma abbiamo comunque la qualità (e la
quantità) per poterle battere.
UN PO' DI STORIA DEL “Brèsa“ -
La squadra che fu della nostra Fabiana Costi nasce nel 1985, e milita fino al 1994 nel Campionato
Provinciale a 7 ANSPI. Nel 1995 si iscrive alla F.I.G.C. col nome
ufficiale di F.C.F. Capriolo,
esordendo nel campionato provinciale di serie D ed approdando due
stagioni dopo in Serie C, dove stazionerà fino al 2001. Dalla
stagione 2001-2002 il
nome cambia in "Pro Bergamo Femminile"; particolare
divertente (nel senso buono del termine), vista la rivalità
calcistica ed il campanilismo tra Bergamo e Brescia! A tal proposito,
questa la motivazione ufficiale del Club lombardo (dal loro sito): "La società
consapevole della necessità di ottenere nuove energie, si affida al
bacino del calcio bergamasco ricco di giovani leve, per allestire una
nuova squadra decisamente competitiva"... Altro episodio particolare è quello che accade alla fine della
stagione 2003-04, quando, arrivando seconde, passano in serie B per
ripescaggio; anche in questo caso, riporto la dichiarazione del
Club: "La
stagione riconferma la forza della squadra che chiuderà il
campionato in seconda posizione. Grazie a questo risultato la
federazione premia il costante impegno delle ragazze e della società
ripescando la squadra per disputare il campionato 2004-2005 in serie
B nazionale". Idem
l'anno successivo, salendo questa volta in A2: "Come
da regolamento FICG la nostra squadra disputando un campionato
nazionale allestisce la squadra della Primavera. Con l’aggiunta di
nuove giocatrici la squadra riesce a chiudere il suo primo anno nel
Campionato Nazionale di Serie B addirittura al 3° posto in
classifica generale. Inaspettatamente la squadra viene ripescata per
disputare il campionato 2005/5006 in Serie A2". Dalla
stagione 2005-06 la squadra cambia il nome in A.C.F. Brescia Calcio
Femminile, ma retrocede in Serie B. Alla fine della stagione 2006-07 torna in Serie A2, nel 2009 approda in Serie A, e da li a
"poco", arriveranno i successi e le esperienze europee. Il primo trofeo arriva nella stagione 2011-12 con la vittoria in
Coppa Italia; nell'annata 2013-14 le leonesse vincono il primo scudetto a quota 87
punti (vincendo 29 partite su trenta, con 112 reti segnate e 17
subite!), e l'anno dopo si aggiudicano la supercoppa
italiana (1-0 sul Tavagnacco), esordiscono in Champions League
(uscendo ai sedicesimi col Lione), arrivano seconde in campionato dietro il Verona,
e vincono anche la Coppa Italia (di nuovo sulle friulane, 4-0).
Arriva così "la stagione della tripletta" (2015-16):
vincono la supercoppa Italiana, lo scudetto e la Coppa Italia, e, nel
mezzo, arrivano fino ai quarti di Champions (eliminate dalle tedesche
del Wolsburg). Nella stagione 2016-17 rivincono la supercoppa
italiana, escono agli ottavi di Champions, ed arrivano seconde in
campionato dietro la Fiorentina, mentre in quella successiva è di nuovo vittoria della Supercoppa italiana, escono agli ottavi di Champions, arrivano seconde in campionato, ma - di nuovo da fonte ufficiale - "Alla fine della stagione, di fronte all’aumento degli investimenti necessari, la società decide per un ridimensionamento e cede il titolo sportivo per la partecipazione alla serie A, puntando sul settore giovanile e ripartendo dalle serie inferiori". A questo punto le bresciane ripartono dall'eccellenza regionale, ma a campionato finito, nell'estate 2019, "la Lega Nazionale Dilettanti ripesca il Brescia Calcio Femminile nella Serie C nazionale". Quindi, l'anno seguente, "la squadra raggiunge il secondo posto in classifica e la semifinale di Coppa Italia di categoria prima che l’emergenza Coronavirus decretasse lo stop definitivo alla stagione nei primi giorni di marzo. Ad inizio agosto 2020 la FIGC ripesca il Brescia Calcio Femminile nella Serie C nazionale a completamente dell’organico in seguito all’allargamento del campionato a 14 squadre". Dalla stagione 2020-21, la squadra milita in serie B.
TORNANDO A NOI, se già la terza vittoria consecutiva di domenica scorsa a mio parere ha dato conferme in primis sulla nostra solidità e sul nostro spirito, poi anche su alcuni aspetti importanti del gioco, nonché certamente un aumento della consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che possiamo fare (leggasi autostima), un eventuale vittoria a Brescia, oltre che essere di per sé un risultato di prestigio, potrebbe significare la svolta. Per dove? Per la certezza, a quel punto, della nostra forza, e per mantenere la stabilità ad un certo livello di classifica (stazionare tra le prime otto?), per poi, su determinate basi pressoché solide, affinare il resto, migliorare sempre di più. Diversamente, qualora venissimo sconfitte, probabilmente non andrebbero perse alcune consapevolezze e/o idee di noi stesse finora acquisite, ma potrebbero essere messe negativamente in discussione, e comunque non verrebbe compiuto quello step (come dicono i giovani) che ora sarebbe fondamentale compiere. Quindi, un pò più nel concreto, quali rischi potremmo correre? Tra ieri ed oggi ho appositamente visto - pur se con leggerezza - la partita che le bresciane hanno giocato contro il Chievo (quella con la Lazio non è disponibile): 4-3-1-2 con Brayda in appoggio sulla trequarti; soluzione che se venisse riproposta probabilmente ci porterebbe a lavorare non poco in chiusura tra le linee, e questa potrebbe essere una delle situazioni più antipatiche da affrontare, oltre alle loro verticalizzazioni e le ripartenze (occhio anche a Pasquali e Zazzera lì davanti, alla veterana Magri, ed alle discese della svedese Hjohlman), ma come ho già scritto, abbiamo caratteristiche e risorse per poter vincere. Da sottolineare, inoltre, che l'anno scorso perdemmo 4-0 in casa per poi pareggiare 1-1 al ritorno. Forse - con rispetto parlando - sarebbe l'ora di insaccargliene minimo un paio anche a loro lasciandole a secco, tanto per proseguire a vincere senza prendere gol? Per ciò che riguarda infine la formazione, in base alle scelte di Filippini delle ultime settimane possiamo dire che le 11 titolari sono perlopiù delineate: Forcinella tra i pali, Mele e Fernandez terzine a spingere, Lucafò e Giles (le muraglie!) nel mezzo, mediana con Scuratti, Tardini e Bettalli (tecniche, dinamiche e toste!), e davanti la Ferrato (di ferro!) con Massa e Bargi più larghe...
Forza ragazze! Alziamo testa e baricentro e teniamole li!
Noi siamo il Genoa!
Adri
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