
SERIE A WOMEN'S CUP 25/26
Seconda giornata - Girone B
Ore 20:30, Stadio Ferruccio (Seregno)
COMO - GENOA 1-1
(44' Madsen, 86' Bargi)
COMO (4-3-3; all. Stefano Sottili) - Schroffenegger; Bergersen, Rizzon, Howard, Szabò; Madsen (87′ Berisha), Vaitukaityte, Pavan (64′ Petzelberger); Kramzar (64′ Lehmann), Kerr (79′ Bernardi), Nischler. A disposizione: Marcussen, Petzelberger, Berisha, Bernardi, Sagen, Picchi, Gilardi, Ruma, Lehmann.
GENOA (3-4-2-1; all. Sebastian De La Fuente) Forcinella; Di Criscio, Lipman, Di Bari; Vigilucci, Cinotti (79' Ferrara), Hilaj, Curraj; Giacobbo (69' Cuschieri), Acuti (59' Monterubbiano); Sondergaard (69' Bargi). A disposizione: Marchetti, Cuschieri, Ferrara, Giles, Bargi, Monterubbiano, Korenciova, Rota, Mele, Massa, Lucafò.
Arbitro: Lorenzo Massari.
Assistenti: Edoardo Maria Brunetti, Marco Sicurello.
Quarto uomo: Stefano Laugelli.
Assistenti: Edoardo Maria Brunetti, Marco Sicurello.
Quarto uomo: Stefano Laugelli.
Ammonizioni: 21' Giacobbo, 41' Nischler.
In quello che calcolando così, su due piedi, è all'incirca l'ultimo anno solare, ho avuto modo di scrivere della collocazione in campo della Bargi in almeno tre occasioni, sottolineando il fatto che a mio parere è una giocatrice che renderebbe molto di più (il doppio?) se si potesse esprimere negli ultimi 20 metri, e preferibilmente attaccando l'area centralmente, perché è si capace di giocare larga e/o di scendere in appoggio spalle alla porta per favorire i tempi di risalita e le incursioni delle compagne, ma è fondamentalmente una finalizzatrice che abbisognerebbe di "stazionare" e/o essere "accompagnata" nella zona di cui sopra, ancor meglio se in dei contesti di gioco nello stretto: lo è per astuzia/lettura delle situazioni, fisicità, tipologia di corsa. Ragion per cui colgo l'occasione del suo gol di domenica per portarlo finalmente come esempio emblematico/tangibile del mio discorso.
Detto ciò, ho guardato la partita con il Como una volta e mezzo, e di nuovo rispetto alle altre volte ci sarebbe ben poco da dire: siamo una squadra che tendenzialmente lascia l'iniziativa alle avversarie e cerca di ripartire in verticale, con trame e gioco corale che fanno capolino solo a tratti, e che reagisce alzando baricentro e ritmo solo dopo che ha preso gli "schiaffi" (lasciando intravedere le nostre potenzialità). Al contempo, ripeto anche stasera che siamo brave a compattarci nel senso tattico del termine (ottima cosa), c'è spirito di squadra (idem), e affinando ancora di più la questione "contropiedistica" potremmo provare a dire la nostra concretamente nel contesto della lotta salvezza della Serie A che sta per iniziare (week-end del 4/5 ottobre, esordio contro il Milan in casa), ma così facendo, ovvero se i concetti espressi in campo resteranno tali o andranno di poco oltre, non solo rischieremo di soffrire più del dovuto, ma saremo anche e soprattutto molto meno belle di quanto "forse" potremmo essere, e molto probabilmente prenderemo delle scoppole che almeno per quel che mi riguarda preferirei non annoverare nella nostra storia.
Perciò ho patito, due sere fa, e "ok", ma mi sono anche annoiato. Bene stavolta Giacobbo e Acuti insieme che per indole e caratteristiche sono - anche - due trequartiste, ma Giulia ha giocato leggermente più indietro di Arianna, e nel complessivo scenario del nostro scarno sviluppo di gioco, Sondergaard è rimasta sprecata, isolata lassù, con i suoi calzettoni grifosi tirati fin sopra le ginocchia, e tutto dovrebbe fare forché spizzare di testa cosi spesso i lanci da dietro. Sono quasi due anni che commento quelle che in media sono partite che vanno dal raffazzonato, al meno peggio, all'accettabile, al buono, e sono stanco; e così come non do né tolgo patentini che attestano la presunta attendibilità degli altrui pareri calcistici, neanche ne voglio nè mi se ne può sottrarre; perché credo di poter parlare di football in maniera valida (e/o errare) come chiunque altro e di potermi confrontare con chiunque altro, allenatori compresi: faccia a faccia, per iscritto, coi segnali di fumo.
Il Genoa women - al netto dell'impegno profuso dalla ragazze e dallo staff - non sta giocando. Solitamente non pressa né gioca coralmente (pubblico gli screenshot del Como che ci aggredisce in fase di costruzione "costringendoci" a spararla via, e a parti inverse noi quasi mai?), non mette con le spalle al muro le avversarie, non va quasi mai sul fondo, non duetta, non ci sono dai-e-vai né triangolazioni, tiri da fuori, cambi ariosi di versante, uscite repentine da dietro o costruzioni ponderate con la relativa gestione del possesso e dei tempi dello stesso (rallentamenti e accellerazioni), e via discorrendo.
E o scrivo questo, oppure posto degli articoli didascalici, con arbitro, formazioni, assistenti, luogo, orario, e due righe di cronaca alla buona. E la cosa grave, se vogliamo, è che ho anche accarezzato l'idea di farlo, piuttosto che non ripetermi e possibilmente non annoiare chi mi legge. Ma quali contenuti nuovi potrei portare? Sotto col lavoro, ancora, e ancora, per onorare il Genoa come merita. Recentemente una persona mi ha detto che nel femminile purtroppo c'è la tendenza da parte del "pubblico" di accettare maggiormente le sconfitte (o, come due sere fa, le prestazioni di basso profilo): quanto ha torto? Per me una cosa del genere è inconcepibile.
In ogni caso: dirigenza, staff, giocatrici: voi non siete "il Genoa", né siete sopra di esso. Il Genoa è un idea, un entità astratta per la quale in un modo nell'altro tutti operiamo, e che dovremmo incarnare, rappresentare al massimo concettualmente, eticamente e concretamente, e spingere, per darle vita; compreso evidentemente il sottoscritto, che non sono nessuno come voi, però al contempo, in tal senso, ho come voi una funzione, che può avere la sua importanza. Ma siamo tutti di passaggio, mentre l'entità resta, ci trapassa.
Polvere di grifone siamo, e polvere di grifone ritorneremo.
E questa volta parto dal presupposto che - a meno di emozionanti sorprese - il 14 settembre a Bagno a Ripoli (terza giornata della Serie A Women's Cup) la Fiorentina farà la gara, e che gira e rigira, nell'ambiente ciò risulterà accettabile. Ci si rilegge presto, per la parte seconda di questo postpartita.
Viva le grife.
Adri
Gli highlights
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