mercoledì 10 dicembre 2025

(07/12/2025) Primavera 1 Women 25/26, settima giornata: BRESCIA - GENOA 0-7

Stress? Mal di testa? Sottili forme di sopraffazione minacciano la tua serenità sul luogo di lavoro? Grifoncite, e tutto ritorna a splendere (leggere attentamente il foglio illustrativo, bla bla). Domenica siamo tornate al piumaggio della passata stagione, là dove i risultati netti e/o roboanti rasentavano la norma, e lo abbiamo fatto con l'unica squadra che - pur se attualmente in piena crisi - ci mise più delle altre i bastoni tra le ruote. Brescia steso dalle doppiette di Matzedda e Costamagna, e poi dai gol Rota, Giaquinto e Mignini (Serena), per uno 0-7 che a prescindere da quanto resterà impresso lassù, dalle loro parti, me lo ricorderò io. 12 punti (14 gol fatti, 8 subiti), sesto posto in solitaria in classifica, e le sensazioni di freschezza e positività che la nostra Primavera spesso mi trasmette. Prossimo appuntamento domenica 14, al Gambins di Arenzano, contro il Parma, per una gara che, qualora vincessimo, anche in quanto ad autostima forse potrebbe risultare una delle più importanti del campionato.

Grazie grife.

Adri

LA "CLASSIFICA" DELLE NOSTRE MARCATRICI
Ilaria Matzedda 4Serena Mignini 3
Asia Rota e Anna Costamagna 2,
Sara Bascherini, Vittoria Giaquinto e Angelica Galetti 1.

LE PRIME SETTE PARTITE
Internazionale - Genoa 1-0
Genoa - Milan 0-1
Sassuolo - Genoa 0-1
Genoa - Fiorentina 2-1
Verona - Genoa 1-2
Genoa - Roma 2-4
Brescia - Genoa 0-7

LE RESTANTI DEL GIRONE DI ANDATA
(14/12) Genoa - Parma
(21/12) Juventus - Genoa
(11/01) Arezzo - Genoa
(18/01) Genoa - Cesena

I RISULTATI DELLA SETTIMA GIORNATA

LA CLASSIFICA

lunedì 8 dicembre 2025

(6-7-8/12/2025) Serie A Women 25/26: il resoconto e gli highlights dell'ottava giornata

E' la doppietta con cui la pantera (di nero smaltata) stende il Sassuolo che ha chiuso quest'ottava giornata della Serie A Women 25/26, con la stessa S.S. Lazio 1900 che salendo a quota 12 crea un vuoto di 5 punti tra loro e il quartetto delle squadre che si stanno giocando la salvezza (e che molto probabilmente se la giocheranno da qui alla fine), e cioè il Parma, noi, le stesse neroverdi emiliane, e la Ternana. Ducali che hanno perso di misura in casa contro un Como che ormai non dovrebbe più sorprendere chissà come, poiché oltre che essere attualmente la seconda forza del campionato, probabilmente ne è anche la compagine più concreta. Poi, come detto, ci siamo noi, piallate senza remore a Milano dall'Internazionale, risultato che farà "bella mostra di sè" per sempre nelle pagine della nostra storia; e neroblù che dal canto loro quantomeno apparentemente hanno rimesso olio nei propri ingranaggi. Il Sassuolo non l'ho ancora visto giocare una gara intera (ne guardai solo un tempo al loro match di apertura del torneo), ma forse lo "visionerò" prima di domenica prossima, visto che saranno le nostre prossime avversarie, in una partita certamente tra le più delicate della stagione. La Ternana anch'essa ha perso, e in quel di Bagno a Ripoli contro la Fiorentina, partita che ho guardato dall'inizio alla fine, e ripeto anche in questa occasione che mediamente gradisco il calcio delle viola, anche se mi sembrano un pò troppo evanescenti. In ogni caso, sono lì a 14 punti, ma se la sono vista brutta quando in pieno recupero le rossoverdi hanno potuto usufruire di un rigore per il possibile 1-1, che poi la Pirone ha sbagliato (ed è stato bello vedere come a fine gara le compagne di Valeria - probabilmente in lacrime - l'hanno praticamente circondata per rassicurarla). Le milaniste, invece, hanno battuto il Napoli in trasferta, e questo delle rossonere è un colpo importante, sia perché ottenuto ai danni di una squadra di tutto rispetto, sia in ottica derby di sabato prossimo (che andrà in scena nel varesino). Infine, la Roma e la Juventus: chi mi legge forse ricorderà che delle giallorosse, dopo che batterono la  Lazio, scrissi che sono una squadra che soffre la pressione (non hanno dalla loro la caratteristica di tessere particolari trame di gioco nel breve riottenendone così la gestione, bensì sono bravissime a dialogare, velocizzare e verticalizzare in pochi passaggi anche nelle zone di poco respiro), ma sollevavo la questione su chi quest'apprensione potesse procurargliela. Bene: lo abbiamo scoperto. Primo tempo reciprocamente compassato, ma ripresa spettacolare delle bianconere in quanto a carattere, copertura di campo, coesione, sostegno reciproco (complimenti a tutte), e lupe che hanno preferito "abdicare" chiudendosi, ma in un modo o nell'altro, almeno per quel che mi riguarda, quando la Roma gioca in casa c'è spesso una gradevole intensità, un energia che "rapisce". Il gol della Bergamaschi, poi, mi ha fatto venire la pelle d'oca.

Buonanotte.

Adri

Napoli - Milan 0-2

Roma - Juventus 1-1

Internazionale - Genoa 5-0

Fiorentina - Ternana 1-0

Parma - Como 0-1

Sassuolo - Lazio 1-2

LE PARTITE DELL'OTTAVO TURNO
(Clicca per ingrandire)

LA CLASSIFICA
Prime 3 = accesso alla Champion League.
Ultima = retrocessione in Serie B.

(07/12/2025) Serie A Women 25/26, ottava giornata: INTERNAZIONALE - GENOA 5-0

 Alma Hilaj, grifa feliciosa con la palla (fonte/credit foto: instagram ufficiale)

07/12/2025
Serie A Women 25/26
Ottava giornata
Ore 12:30, Arena Civica Gianni Brera (Milano)
INTERNAZIONALE - GENOA 5-0
(9' & 65' Wullaert, 12' Csiszar, 46' Tomasevic, 52' Milinkovic)

INTERNAZIONALE (3-4-2-1; all. Gianpiero Piovani) - Rúnarsdottir; Bowen, Milinkovic, Andrés (58' Bartoli); Merlo (58' Schough), Tomasevic, Csiszar (68' Bugeja), Glionna; Magull (75' Consolini), Vilhjalmsdottir; Wullaert (68' Van Djik). A disposizione: Piazza, Belli, Bugeja, Van Djik, Pleidrup, Consolini, Santi, Robustellini, Bartoli, Schough, Detruyer.

GENOA (4-3-3; all. Sebastian De La Fuente) - Forcinella; Vigilucci, Lipman, Giles, Acuti; Bettalli (46' Sondergaard), Hilaj (80' Ferrara), Cinotti; Monterubbiano (80' Curraj), Bahr (65' Bargi), Massa (65' Giacobbo). A disposizione: Marchetti, Korenciova, Giacobbo, Bargi, Ferrara, Abate, Cuschieri, Parolo, Curraj, Mele, Sondergaard, Lucafò.

Ammonite: Andres (I).
Arbitro: Poli
Assistenti: Marchese-Montanelli
Quarto Ufficiale: Barbetti

Quando ad inizio stagione prevedetti che con questa paura, mancanza di struttura di gioco e filosofia di non calcio saremmo andate incontro a fatiche non indifferenti e a sconfitte pesanti (perché così stando le cose, ne arriveranno altre), non ricordo se riferendomi a queste ultime usai il termine "imbarcate" o "scoppole" (presumo il primo delle due), ma in particolare tra i pallonari che adottano un linguaggio "in" che ci sta dentro, in questi casi è di uso dire "manita", e allora che manita sia; anche se in realtà le interiste ce ne avrebbero potuti fare pure sei o sette, ma al di là di questo, faccio loro i complimenti soprattutto perché per l'appunto hanno giocato spingendo sull'accelleratore per tutta la gara (e peccato che tra le undici non ci fosse la Polli, la quale ancora è indisponibile, perché oltre a ritenerla una delle più forti attaccanti italiane, più le avversarie sono valide, più mi stimolo). Apprezzo l'idea di calcio di Piovani e ho pubblicamente espresso il mio parere sull'Internazionale in più di un occasione, affermando che avrebbe tutti i requisiti per poter vincere il titolo qualora capissero appieno il loro valore, e lo confermo anche oggi. Vero è che ieri almeno in parte sono potute tornare ad esprimersi ad un certo livello perché al pari delle loro "nemiche" juventine poche settimane fa, si sono trovate davanti una squadra a capo chino, che lasciava loro in media 50 metri di campo dove poter passeggiare, ragionare, sbagliare e riprendere il possesso, e che quando aveva il pallone tra i piedi non sapeva cosa fare, e andava in crisi appena messa anche solo un pò sottopressione. Si, nella ripresa ci sono state delle fasi in cui abbiamo fatto meglio, e quindi? Dopo 5 mesi di partite e lavoro sul campo, dovrei esaltare queste situazioni, cibandomi delle briciole? Direi che è il minimo del minimo che vi siano, e che ci sarebbe solo da guardarsi dentro a fondo sul perché ancora non vengono quintuplicate; ma non solo: abbiamo cominciato a giochicchiare a risultato chiuso, perché a mio parere non avevamo più il peso della responsabilità di poterlo portare dalla nostra parte, sentendoci più sciolte e più libere una volta appurato che loro erano superiori, ed emblematica di questo timore di poter essere all'altezza se vogliamo è stata anche l'occasione di Bettalli sullo 0-2 (bentornata in campo, così come bentornata a disposizione a Parolo), la quale anziché tirare ha tentennato e temporeggiato per alcuni metri, per poi spostarsi il pallone sulla destra all'ultimo, concludendo debolmente: molto probabilmente, se davanti avessimo avuto una squadra di Serie B (o con un nome "meno importante"), avrebbe tentato di tirare giù la porta.

Ma mi fermo qui, perché in generale ripeterei gli stessi concetti, e sinceramente ho di meglio da fare (chi non mi ha mai letto prima e non vuole andare a ritroso nel blog, amen: non li conoscerà), e oltre a staccare al più presto da questo post, con tutto il rispetto lo farò almeno per un pò e per lo più totalmente anche dai contenuti mediatici legati al mondo rossoblù, comprese dichiarazioni e commenti di De La Fuente pre e post gara.

Adri

Gli highlights

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LA CLASSIFICA
Prime 3 = accesso alla Champion League.
Ultima = retrocessione in Serie B.

sabato 6 dicembre 2025

(07/12/2025) Serie A Women 25/26, ottava giornata: INTERNAZIONALE - GENOA (il prepartita)

 

La inizio così, con gli highlights della partita del 22 agosto scorso che al nostro esordio stagionale, storico e della Serie A Women's Cup ci vide perdere 1-2 contro un Internazionale poco brillante che pochi giorni dopo sarebbe uscita dalla Champions League al secondo turno dei preliminari (e che a tutt'oggi non ha veramente ingranato), ma capace di saper gestire bene il pallone e certamente agevolata dal nostro assetto e atteggiamento remissivo e rinunciatario, dinanzi al quale drizzai subito le antenne.

Neroblù - dicevo - attualmente settime in classifica con 9 punti e per questo in qualche modo ancora ai nastri di partenza rispetto alle aspettative, siano esse quelle del "pubblico" che dello stesso Club milanese, visto e considerato il valore della squadra, l'importante posizionamento ottenuto nella passata stagione (secondo posto), e la volontà di giocarsela per le prime tre posizioni anche quest'anno (se non esclusivamente per il titolo), assieme alle campionesse in carica juventine e alle romaniste (le quali si sono sfidate poche ore fa, pareggiando 1-1). Va da sé che per loro quella di domenica sarà ancor di più una gara in cui non concedere un centimetro, ma se è giusto dedicare alle interiste queste righe di apertura e con esse considerare determinati aspetti, sarebbe cosa altrettanto ragionevole quella del sottolineare che noi dovremmo comunque interessarci soltanto della nostra situazione, della nostra dignità (compresa quella individuale, di singole giocatrici), delle nostre aspirazioni e della nostra crescita, e per quanto parole di questo tipo vengano spesso usate in un modo o nell'altro in ambiente calcistico, non sono affatto scontate, se si considera che "sulla carta", domani (ore 12:30, diretta su DAZN) andremo a giocarcela contro una squadra che per nome, esperienza, e quant'altro, giusto o no che sia gode dei favori del pronostico, e che per questo c'è il rischio non indifferente di (ri)abbassare la testa ancor prima di entrare in campo.

Infatti, ci tengo a precisare - anche per informare chi mi legge per la prima volta - che in tutti questi giorni di "distacco" dall'attività del blog causa pausa nazionali (e non solo), non ho mai considerato di rivedere anche solo minimamente le mie posizioni su ciò che finora ho scritto e detto rispetto a ciò che stiamo vivendo e che siamo, ovvero una squadra mal gestita, che mediamente fatica a giocare a calcio e che vivacchia di soluzioni (pro)positive estemporanee. Certamente non mi diverte auspicare in quello che a tutti gli effetti sarebbe un interruzione di un rapporto di lavoro tra una società e un suo collaboratore, ma oltre al credere che le grife non si stiano esprimendo all'altezza (e che sia l'ora di "pedalare"), resto per l'appunto dell'idea che De La Fuente quantomeno ad oggi non si è dimostrato adatto a poter ricoprire il ruolo di allenatore del Genoa.

Arriveranno invece nel tempo - a partire da domani - dei cambiamenti importanti, attitudinali, tattici, nonché filosofici, atti a mutare fortemente e in meglio il nostro percorso? Naturalmente lo spero, ma ne dubito. In ogni caso, se questi si cominciassero a manifestare sin dalla partita contro l'Internazionale, li considererei il minimo, anziché oro colato e/o motivo di chissà quale esaltazione, in una considerazione generale della grandezza del Genoa in quanto tale, dell'importanza della città che la squadra di per sé rappresenta, e in nome del popolo che lo supporta. 

E ora andiamo sulle dichiarazioni di Sebastian in relazione alla gara in arrivo, le quali comunque contengono un paio di concetti di cui uno in particolare è degno di nota e va certamente a creare un continuum - in senso positivo - con il cambio di comunicazione attuato sin dall'ultima partita giocata.

(Fonte/credit foto: Instagram ufficiale; idem in basso)

Prima di tutto desta interesse constatare che il nostro allenatore sia a conoscenza dell'essenza dello spirito del Genoa, o meglio ancora: che lo esprima in un certo modo ed apparentemente con una certa verve; e va bene così, anche perché chiunque ha il pieno diritto di introiettare e percepire qualcosa in modo sentito foss'anche nel giro di poche ore, ma a prescindere da ciò, quel che balza all'occhio per l'appunto è che ha parlato di ricerca/senso della vittoria. Del resto, le ragazze del Genoa dovrebbero andarsene in giro con indosso il nostro stemma a tentare di strappar via dei pareggi? Voglio dire: ok, ma è tutto normale.

Per cui si presume che essendoci preparate due settimane, avendo la bava alla bocca e la fame di vittoria ed essendo pronte a lottare, domani le grife non daranno battaglia aggredendo/tamponando nel primo terzo per poi tentare i soliti contropiedi cercando di mettere a tacere i brontolii di stomaco arraffando due pezzi di pane per poi saltare felici a fine gara così che tutti noi le potremmo vedere su Instagram mettendo i cuoricini perché l'abbiamo sfangata; bensì aggrediranno le interiste quantomeno per tre quarti di gara (fasi di rifiatamento/gestione permettendo), e anche proponendo quel football che ad Arenzano, attraverso il lavoro seriamente svolto durante questa pausa-nazionali, si è andato a creare/affinare; perché tutto ciò fa parte dell' "essere Genoa". Tra l'altro, a proposito di gioco e di progressi, ripesco un particolare che lo stesso allenatore dichiarò dopo la sconfitta contro le juventine a Biella (che personalmente mi sono legato al dito col triplo nodo), e cioè che in quell'occasione dimostrammo comunque di saper iniziare l'azione di costruzione dal basso, e via discorrendo; e non ebbe tutti i torti, notai anche io quegli aspetti, ma giustamente, anche solo sottolinearli qui nel blog commentando quella partita inguardabile mi appariva grottesco, e tutt'ora lo penso. Per cui lo faccio adesso, nonostante poi con il Napoli si sia visto di nuovo un tonfo, e nonostante la pochezza di certi "progressi" in uno scenario generale di così basso profilo, e "chiedo": lo staff è tornato a lavorare anche su determinate situazioni per migliorarle ancora e poterle così riproporre all'Arena civica tra meno di 20 ore?

Lo vedremo.

Adri

LE CONVOCATE (oltre a Di Bari e Rigaglia, indisponibile anche Di Criscio, ma rientra Parolo)

LE PARTITE DELL'OTTAVO TURNO
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LA CLASSIFICA MOMENTANEA