lunedì 6 ottobre 2025

(05/10/2025) Serie A Women 25/26, prima giornata: GENOA - MILAN 1-2 (il postpartita)

Da sinistra a destra: Forcinella, Lipman, Sondergaard, Cinotti, Vigilucci, Acuti, Massa, Curraj, Di Criscio, Monterubbiano, Hilaj.

  05/10/2025
SERIE A WOMEN 25/26
Prima giornata
Ore 15:00, Sciorba Stadium (Genova)
GENOA - MILAN 1-2
(44' Sondergaard, 83' Ijeh, 97' Koivisto)

GENOA (4-2-3-1; all. Sebastian De La Fuente) - Forcinella; Vigilucci, Di Criscio, Lipman, Curraj (63′ Giles); Cinotti (81′ Ferrara), Hilaj; Monterubbiano (63′ Giacobbo), Massa (63′ Cuschieri), Acuti; Sondergaard (72′ Bargi). A disposizione: Marchetti, Bettalli, Bargi, Bahr, Abate, Giles, Ferrara, Giacobbo, Korenciova, Mele, Cuschieri, Lucafò.

MILAN (4-3-3; all. Suzanne Bakker) - Giuliani; Koivisto, De Sanders, Soffia, Piga (88’ Park); Cernoia (72′ Van Dooren), Cesarini (63′ Mascarello), Ijeh; Renzotti (63′ Kyvag), Dompig, Arrigoni. A disposizione: Estévez,  Kyvag, Van Dooren, Donolato, Mascarello, Park, Keijzer, Appiah Amoakoah, Tornaghi. 

Arbitra: Deborah Bianchi
Assistenti: D’Ambrosio Giordano e Cufari
Quarto uomo: Mancini
Operatore F.V.S. (Football Video Support): Meraviglia.
Ammonizioni: Kyvag (80′)

Noi genoani siamo bravi a gongolarci nel nostro lontano passato: i primi a nascere, i primi a vincere i campionati italiani, questo e quell'altro, bla bla, insomma: lo sappiamo. Ci piace il vintage, quel sapore e quegli scenari lì (per non parlare della musica che ascolto io). Chi di noi non si emoziona nel vedere il laccio lungo il colletto della nostra maglia?

Tutto bello, tutto romantico.

Eppure, dinanzi alle cosiddette "grandi" del calcio italiano (si, le tre "strisciate" del nord), ci sentiamo piccoli. Anzi, mi correggo - e mi scuso - poiché ovviamente non ho la pretesa di parlare a nome di tutti: di solito ci sentiamo piccoli. D'altronde, esclusi alcuni periodi/cicli storici (dentro i primi trent'anni del 900, e poi con Bagnoli, Scoglio, e Gasperini), immagino che per il resto del tempo il Genoa abbia affrontato - o guardato - raramente con chissà quale sicurezza di sé le tre squadre di cui sopra. Oppure, "se lo si preferisce", mettiamola così: quantomeno, un certo complesso di inferiorità strisciante ha spesso timbrato presenza; e a mio parere, questi si è incuneato anche nella percezione che il Club ha di se stesso. E' un energia, una sorta di cappa, che poi gira e rigira inquina le prestazioni in campo, esprimendovisi nel "prendere quel che si può".

Ora: con tutto il rispetto, a me di questa inclinazione non me ne frega niente. Per quanto mi riguarda - e possibilmente mi si perdoni la metafora un pò forte - al Genoa, per fascino, aura, bellezza e significato, non può legargli gli scarpini anche il Real Madrid. E non sto scherzando. Da questo probabilmente si può leggerissimamente evincere il perché non mi si possa trovare d'accordo sul fatto che sia passabile la scelta di giocare di rimessa, in casa, contro le rossonere, come nel secondo tempo di ieri, dopo che aggredendole nei primi 45 minuti - e come era ovvio che fosse - le abbiamo messe più volte in difficoltà, e stavamo vincendo. Infatti, il Milan fondamentalmente ha percepito questo timore, e si è preso la partita, con concretezza (due azioni simili e due gol, dentro due nostri blackout), e si badi bene: senza rubare nulla. 

Siamo state noi che abbiamo temuto di vincere, celandoci dietro l'alibi della premura di stringere i denti per mantenere il risultato. Siamo state noi che sotto sotto abbiamo ritenuto di non meritare di poter gioire di sentirci più forti di loro. I pali non c'entrano niente. Quando colpisci "un legno" hai giustamente la sensazione di essere andato vicino al gol (è legittimo per questo emozionarsi in un senso o in un altro) ma contemporaneamente ti ci sei anche allontanato. Quanto senso può avere annoverare una traversa colpita tra i motivi di merito (o addirittura di sfortuna) rispetto ad una prestazione globale, e alla luce del fatto che non hai saputo segnare per vincere, e, al contrario, hai subito più gol e hai perso?

Recentemente, lo avevo scritto: se quest'anno giocheremo in primis in contropiede (cosa che per inciso siamo capaci di fare), possiamo anche salvarci, ma se ci riusciremo, faticheremo molto più che facendo altrimenti, ci divertiremo di meno, e arriveranno delle sconfitte cocenti e/o delle imbarcate.

Ho apprezzato l'atteggiamento della squadra del primo tempo, mi sono emozionato ad esempio a vederci così alte sulle loro portatrici in fase di costruzione, così ben disposte tatticamente, lucide, attente, e, non per ultimo: meno ansiose di altre volte. Certamente ancora non abbiamo la gestione del possesso, verticalizzavamo troppo bypassando il giropalla in mediana e in particolare nell'ultimo terzo, ma abbiamo generalmente avuto/mantenuto dignità, e loro se la sono vista brutta. Poi è arrivato il resto, con il nostro solito impegno, ma abbassandoci troppo, e con l'apprensione annessa una volta che avevamo la palla tra i piedi.

C'è un aspetto di enorme importanza, che andrebbe preso fortemente in considerazione: con la squadra femminile noi abbiamo la possibilità di dare al grifone tutta quella rispettabilità e forza che non ha avuto nel calcio maschile. In modo pulito, netto, chiaro, sia riscrivendo sulle pagine bianche che abbiamo davanti a noi quantomeno una parte della nostra storia, sia arricchendo il significato che vogliamo attribuire alla nostra identità, la quale - e adesso mi rivolgo direttamente a De La Fuente e alle sue dichiarazioni pregara - ieri è stata rappresentata soltanto a metà, foss'anche solo per quel che concerne grinta/aggressività e "senso di appartenenza".

Tralascio almeno per adesso quasi tutti gli aspetti tecnico-tattici (modulo, singole, sostituzioni, etc.), soffermandomi solo due cose: la prima è che mi ha deluso vederci giocare all'esordio storico nel massimo campionato nazionale con il terzo completo anziché con il primo (evidentemente ha prevalso il marketing), e l'altra è la "questione" Sondergaard - Bargi, la quale mi vede inamovibile sul fatto che Alice di base non debba partire dalla panchina, o che quantomeno non giochi meno di Caterina.

Grazie comunque, grife.

Adri

Gli highlights

Le partite della prima giornata
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