Dall'inizio di stagione in poi ho avuto premura di ringraziare pubblicamente Be.Pi Tv due volte per il non indifferente fatto di avermi salvato l'esistenza dandomi modo di vedere il Genoa women (gratis) ogni settimana, e in questo mio comportamento stoico ho anche avuto l'ardire di difenderli altrettanto pubblicamente là dove si erano presentati dei problemi tecnici durante la trasmissione delle partite, però non mi si può chiedere anche di chiudere un occhio su quello che è successo oggi: inquadratura ad altezza tribuna (cioè medio bassa), e ok, passi, ma decentrata, e prima fissa sul centrocampo, poi che si muoveva spesso in ritardo per seguire le azioni, con una telecronaca in sottofondo quasi impercettibile ed altre voci sopra di tecnici ed addetti vari. Tutto ciò per dire che è stata per lo più dura capirci qualcosa di ben definito (distanze fra le giocatrici in particolare), ma nel percorso di un blogger c'è questo ed altro, e per i miei cinque/sei fedeli lettori, sono sempre pronto a combattere (è giusto precisare che nella chat YT sotto il video del match, un membro dello staff di Be.Pi Tv si è gentilmente spiegato ed ha avallato le nostre ragioni).
LA GARA - C'è di bello il gol della Bargi: un tocco di classe, una gioia per gli occhi, e, ovviamente, per il cuore, e c'è di buono che il Verona pareggiando col Brescia non c'ha superate. Siamo li', quinte, e ricominceremo il nuovo anno cosi' (ripresa il 7 Gennaio ad Arenzano contro il Parma), in una classifica che rispecchia il nostro valore (quello cioè di una squadra che è comunque forte/valida). Anche oggi, quindi, il solito spirito: vogliose, impegnate, combattive, anche se non come io credo che avremmo potuto provare ad essere (o meglio ancora: che volendo in futuro potremmo essere), ovvero con il baricentro di nuovo mediamente troppo "basso" per tentare quell' "azzardo" di cui ho già scritto qui (a tal proposito, se può servire come spunto, o per capire ancora meglio, dopo che abbiamo accorciato le distanze segnando l' 1-2 ed aggredito meglio le cavallucce, loro stavano cominciando ad andare in difficoltà, perché se noi alzassimo l'asticella in tal senso, potremmo destabilizzare chiunque). Per il resto, la differenza di livello si è vista di nuovo nella difficoltà della gestione del fraseggio in uscita da dietro, cosi' come nello scarso dialogo in generale a centrocampo, in quanto abbiamo per lo più preferito una sorta di ritorno al giropalla orizzontale dalle retrovie con la soluzione successiva dello scarico sulle fasce (es.: Lucafò👉Giles👉Mele), piuttosto che direttamente con la verticalizzazione a terra su Bargi o Ferrato che scendevano a ricevere di 20 metri spalle alla porta (per poggiarla ancora dietro o in orizzontale, mentre intanto le altre ci avevano già mangiato un pezzo di campo alle spalle), oppure quella direttamente del lancio lungo (Lucafo' in primis) solitamente prevedibile, leggibile (emblematica è un azione al 72simo con Lucafo' stessa che sale palla al piede, temporeggia alcuni secondi, lancia, e il pallone viene tranquillamente stoppato da un avversaria che non si aspettava altro); anziché provare (per esempio) in prevalenza un Lucafò👉Tardini (apprezzabile nelle sue parole nel video di cui sotto, aggiungo), che gira per Mele, la quale si appoggia su una Scuratti che va a ricevere e che a sua volta scarica in avanti (in avanti!) su Bargi, etc., o il tentare più spesso il lavoro di cucitura in possesso nel triangolo delle centrocampiste (di nuovo, come esempio): Tardini a Scuratti, Scuratti a Bettalli, poi su alla Ferrato, che appoggia di nuovo ad una Scuratti che nel frattempo si inserisce (con su entrambi i lati Mele e Fernandez alte, che dettano gioco, attaccano lo spazio, tengono basse le loro esterne, creano apprensione), tutto in modo tale che dialogando si possa portare su il "corpo" della squadra, in senso omogeneo.E a determinate ripetitività di gioco per lo più sterile e ad una certa mancanza di molteplicità di soluzioni, si è aggiunta una predisposizione all'errore tecnico ancora in uscita (e non solo) e anche qualche liscio e svarione, a causa (suppongo) della tensione, o comunque della poca tranquillità, o meglio ancora del (comprensibile) lasciarsi "imballare" dal sovraritmo e di conseguenza andando fuori fase, in quanto essendo loro per lo più costanti come tempistiche di un certo livello (su ritmi più alti sono a loro agio perché sanno quasi sempre a chi scaricarla, come muoversi, inserirsi, etc.), per cercare di stare dentro tale situazione generale, paghiamo anche questo scotto. In alcuni momenti della partita, invece, non dico che abbiamo dettato noi i tempi della stessa, ma questi ultimi si sono un pò allentati, e noi eravamo più sciolte (non a caso, siamo finora riuscite a vincere e a fare buonissimo cose contro squadre che solitamente non alzavano il ritmo in questo modo; ma a Brescia, per fare un esempio, quando loro reagirono, ci tennero li' a soffrire per un bel pò; e allora via di lanci alla "viva il parroco"). Queste quindi a grandi linee sono le cose che mi sento di dire per (come sempre) fondamentalmente stimolare delle riflessioni (amorose e grifonciose!), secondo quello che naturalmente è il mio punto di vista.

Per il Genoa!
Adri
(in alto, la squadra in posa prima della partita; fonte: Instagram ufficiale Genoa women)
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