domenica 10 dicembre 2023

GENOA - TERNANA 1-4 (il postpartita)

















Come giustamente dice (e in realtà riafferma) lo stesso Filippini nell'intervista di cui sotto (e come anche io già ne scrissi), la realtà che ci concerne è, ad oggi, quella delle prime 5, 6 (male che vada 8) posizioni. Al contempo, forte di quella che è stata finora un intensa crescita della squadra (e che sicuramente continuerà), pensavo che anche contro la compagine umbra avremmo potuto fare delle ottime cose, e "addirittura" batterle. Evidentemente mi sbagliavo (e complimenti alle fere). Chiarito che impegno ed abnegazione ci sono stati dall'inizio alla fine, non siamo riuscite ad esprimere il nostro gioco ed in particolar modo a stare alte ed aggressive e a giocare di anticipo. E questi ultimi aspetti - nonostante tutte le attenuanti su una mentalità ancora da forgiare a dovere per giocarcela a certi livelli ed ambire a determinati traguardi - in altre occasioni li avevamo comunque  posti in essere. Quindi, a meno che ciò non sia stata una scelta del sopracitato Filippini, a mio modesto parere l'allenatore e le ragazze dovrebbero (oltre che ripartire dall'affinare ancora di più la circolazione di palla in uscita sotto pressione) prendersi delle responsabilità in tal senso per la partita di oggi e con (ulteriore) forza lavorare sull'aspetto attitudinale.

Perché se è vero che loro ci hanno fin da subito aggredite, noi non ci siamo altrettanto alzate, e una volta divenute contratte (se non a tratti intimorite, mi permetto di dire), e come detto non essendo state capaci di gestire bene la palla in uscita, va da sé che la Ternana ha avuto gioco facile, anzi: ci hanno per lo più piallate. Se invece ci fossimo alzate di più ed avessimo ridotto il raggio dello scontro in quei 30 metri del centrocampo, pronte si a rischiare in campo aperto nelle nostre retrovie ma anche azzannando ed "azzardando" un fraseggio in tale contesto, per poi provare l'imbucata in verticale, e quant'altro, forse sarebbe stato diverso, magari non per evitare una sconfitta (?), ma per giocarcela più a viso aperto, batterci il muso e fare scuola a noi stesse a riguardo, in determinate dinamiche e con determinate avversarie, anziché più di una volta indietreggiare (pur se non chissà quanto) dinanzi al loro salire da dietro (quando ci provavamo noi, loro ci saltavano sempre addosso), e prenderne lo stesso quattro riducendo la nostra porta ad un bersaglio, con la povera Forcinella che doveva volare ovunque (sorriso).












Quindi, in un certo senso sono rimasto deluso, e la domanda da porsi in fondo a tutto questo, è: si possono avere i lucciconi a quarantaquattro primavere, per il dispiacere di vedere le ragazze che girano a vuoto come è successo oggi, cosi', tutte rossoblu', con quello sfondo di mare stupendo? Risposta: belin! Ed aggiungo anche che è stato quasi poetico; almeno una buona mezz'ora di esistenzialismo struggente, suggellato dal piedino magico della signorina Bargi (anche lei intervistata nel video), che mica poteva mancare, per il gol della bandiera genoana. Noi che anche nella disfatta riusciamo sempre a percepire quel retrogusto eroico...

Prepariamoci per Cesena che è meglio, và.

(E forza Genoa!)
Adri


(fonte foto di squadra: Instagram Genoa women)

Nessun commento:

Posta un commento