
28/04/2024
SERIE B FEMMINILE
VENTISEIESIMA GIORNATA
Ore 14:30, Stadio Comunale Nazario Gambino (Arenzano)
GENOA - CESENA 1-4
(42' Bettalli, 54' Jansen; 69', 77', 80' Sechi)
GENOA (5-4-1, All. A. Filippini): Forcinella; Fernandez, Lucafò, Tardini, Giles, Mele; Bettalli, Campora, Scuratti, Acuti; Bargi. A disposizione: Macera, Abate, Parodi, Errico, Ferrato, Oliva, Rossi, Parolo. CESENA (4-2-3-1, All. Alain Conte): Serafino; Cuciniello, D’Auria, Groff, Casadei; Lamti, Catelli; Lonati, Tamborini, Calegari; Jansen. A disposizione: Marchetti, Nano, Risina, Bellocci, Amaduzzi, Mak, Conti, Milan, Sechi.
Il Cesena è (anche) cosi'. Può sembrare che stia quasi per prestarti il fianco, o che contemplino sornione il da farsi piuttosto che la partita in generale, ma nel frattempo ti mangiano campo, e più che avvolgerti, surclassarti, e/o perdersi in chissà quali ricerche di spettacolo lezioso e autoreferenziale, senza prosopopea, con rispetto, ti permeano: si insinuano; per poi si, anche possibilmente schiacciarti. E lo hanno fatto pure con noi. Nel secondo tempo hanno passeggiato (si sono quasi allenate, non giriamoci intorno), ma non ci si illuda anche per ciò che riguarda il primo, perché anche se in esso ci siamo comportate dignitosamente (ed è giusto farne tesoro), le bianconere sono arrivate alla conclusione almeno 7/8 volte (?). Era un preludio. Quelle situazioni stavano a significare che arrivavano dalle parti di Forcinella con "relativa" facilità, poiché ci stavano già cominciando a fare a fette in quanto a disposizione tattica, movimenti, velocità di pensiero ed esecuzione (Tamborini andava via tra le linee che era una bellezza). I primi sette minuti eravamo già in mano al loro football (e si noti come affondavano dalla parte di Mele, per poi nella ripresa farlo con altrettanta facilità sulla fascia opposta), ma poi ci siamo riprese, e come detto, con dignità abbiamo iniziato ad affrontarle, esprimendo anche buone cose, o almeno provandoci, in quanto è sempre più evidente che le ragazze mediamente non sanno proprio cosa fare col pallone tra i piedi, poiché per un motivo o per un'altro mancano le basi di lavoro (o se vengono poste in essere in settimana, non attecchiscono), lo scheletro. Però alcune giuste trame naturalmente le sappiamo trovare (il picco in tal senso fu il periodo delle sei vittorie di fila che furono), e se vogliamo sappiamo anche giocare d'anticipo ed alte contro una squadra come quella romagnola, mettendole in difficoltà; infatti il gol di Bettalli (da oggi, qui nel covo, detta anche "occhi di gatto"; la rubapalloni) in questo scenario ha avuto il suo senso, cosi' come ha avuto valore tutta la sua partita. Bene poi anche Scuratti (che se parte con le serpentine le cose sono due, senza via di mezzo: o cade per terra di stonfo come se le avessero sparato un sonnifero da chissà dove, o se ne va di classe, tutta leggera). Del talento di Giles, poi, serve ancora parlarne? Quando mette la quarta con la treccia dondolante è uno spettacolo puro (stupendo poi il momento nel quale in fase difensiva ha fatto un giro su se stessa tipo piroetta perché aveva perso l'orientamento e non sapeva più dove era il pallone). Ma come detto, la ripresa ci stava per presentare il conto, e si capiva già dai primi minuti della stessa, che loro avrebbero pareggiato. Basse, basse, troppo basse. Si, ok, è la reazione del Cesena (a mio parere tutt'ora la squadra con nel complesso i valori calcistici più alti di tutta la Serie B), ma se ti rintani, difficilmente non è finita.
"Piccolo" dettaglio: in alcuni momenti abbiamo cercato di far girare palla da dietro (in area) sotto pressione, riprovandoci anche dopo degli errori, e questo l'ho apprezzato non poco. Felice poi per il ritorno di Parolo (seppur, manco a dirlo: per il tempo di un soffio) all'81' per Lucafò, stessa cosa per ciò che riguarda Parodi (da oggi Giulia "Fox" Parodi, perché è la nostra volpe volpona) al 77' per una buona Tardini, ma sulla destra, al posto di Oliva (77' per Fernandez), avrei voluto vederci Lucrezia Rossi (da questo momento esatto, ore 21:44: "Pepi ballerina", perché gioca sulle punte), ma tanto è cosi'. Esistono anche le stagioni bruciate. Quelle in cui "si deve avere pazienza"...
Giusto?
Andiamo a Parma.
E sempre forza grife.
Adri


(fonte foto in alto: Instagram ufficiale Genoa women)
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