
Chi
mi legge sa che in particolare nelle ultime settimane ho voluto
mettere in luce la questione di coloro che fin qui hanno giocato poco
e nulla, e tra queste, Giada Abate. Bene. Per evitare travisamenti, è
giusto chiarire ciò che segue: a mio parere, il fatto che Giada sia
la capitana storica e veterana della squadra, non significa che una
volta tornata disponibile avrebbe dovuto prendere in automatico il
posto fisso in mediana, "scalzando" in questo modo Tardini.
Ma non esiste al mondo. Sia perché è giusto che si riguadagni
almeno parte del merito di poter ricoprire tale ruolo da titolare,
sia perché Sara fino ad ora si è comportata benissimo. Tutto ciò
semplicemente per dire che una cosa è affermare questo, un'altra
invece è il denunciare (giustamente) il fatto che Abate sin dal suo
ritorno (metà marzo scorso) sarebbe dovuta entrare più volte
(tutte), accumulare molto più minutaggio (nelle gambe e nella
testa), e almeno in tre occasioni partire anche dall'inizio. In
determinati contesti, inoltre, vi sarebbe stata anche la possibilità
di provarle entrambe, in quanto la buona Tardini può evidentemente
giocare anche nelle tre dietro (o, come ultima ipotesi, pure da
mezz'ala).
RETTIFICHE E SCUSE - Sempre in relazione al tema relegate in panchina e non, recentemente ho tangibilmente toppato per la seconda volta (che io sappia) da quando ho aperto il blog: la prima fu nel prepartita di Genoa - Lazio, là dove annoverai tra le convocate una (pesantemente) infortunata Goldoni; l'altra (più "grave") è di questi giorni, ovvero l'includere nella nostra cosiddetta "vecchia guardia" (o giù di lì) Lucrezia Parolo, se non fosse che con tale appellativo naturalmente mi riferivo (e mi riferisco) a coloro che sono con noi da più stagioni. Lucrezia, invece, è al Genoa da due. Il punto è che se ti trovi magari ad avere una dimenticanza, un lapsus, o a dire un vero e proprio strafalcione sulla tua squadra del cuore seduto a parlare tra amici o chicchessia, ciò passa di solito come cosa per lo più innocua, piuttosto che da tirata di orecchie; se invece imprimi una gaffe "nero su bianco" esponendola alla coscienza di chiunque, passi alla disinformazione (oltre che eventualmente anche a far storcere il naso, visto che aprire un blog agli occhi degli altri in qualche modo erige chi lo gestisce alla posizione - solo in parte condivisibile - di chi non dovrebbe mai sbagliare in questi termini). Per questo, appunto (e di nuovo), mi scuso. Mi scuso con chi ha letto l'articolo in questione (poi da me corretto), nonché con la giocatrice stessa. E... si: avrei anche potuto soprassedere, ma oltre che voler dare risalto ad un fattore etico, se avessi voltato lo sguardo mi sarei sentito di fare lo gnorri. E invece no. Me ne prendo la responsabilità. Il punto è che si, io seguo le ragazze da almeno quattro anni, ma con più profondità solo dall'anno scorso (anche perché prima reperire filmati e notizie specifiche era quasi un impresa), e semplicemente avevo impresso (timbrato) dentro di me la nozione che Parolo fosse con noi da più tempo. Pecca mnemonica. Detto questo, niente di tutto ciò va minimamente ad intaccare in senso del mio post pubblicato su IG giorni fa -, poiché Lucrezia di starci dentro lo ha meritato a prescindere.
LA PARTITA - Restando in tema, io la giocherei come nell'immagine di cui sotto. Con una Campora che svaria dietro le punte col suo passo felpato e il piedino delicato (e naturalmente gioca anche in appoggio a Giada), Parodi che fa l'ariete e rientra solo a tratti a ripiegare in pieno stile anni '80, Mele che strottola su e giu e lascia il solco, Scuratti che va un pò dove gli prende il ghiribizzo, Bargi che scende a ricevere ma non troppo (anche perché lei a mio parere è una giocatrice più che altro da ultimi quindici/venti metri, che abbisogna di sviluppare la penetrazione in area nello stretto e/o anche sul filo del fuorigioco), e via discorrendo.
E' tutto.
Adri
(*Lucrezia Rossi / **Giorgia Bettalli)
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