






26/01/2025
Partite per l'alta Toscana senza Bragonzi e Cinotti tra le convocate (lieve lesione muscolare per la prima, idem per la seconda), e di nuovo senza Di Criscio e "Cuschi" Cuschieri (che a quanto pare potrebbero rientrare entro fine mese, Massa inclusa), scendiamo in campo con l'ormai assodato e valido 4-3-1-2, a sfidare delle amaranto che hanno sovente intasato spazi e linee di passaggio e giocato una partita tosta, fatta di contenimento, ripartenze, guizzi, uno-due, e soprattutto contribuendo volenti o nolenti a trascinarci in una gara un pò scorbutica, scomoda, "sfilacciata", dentro dinamiche tra lo sporco e lo sconnesso; e dico contribuendo a trascinarci perché nessuno può condurti da nessuna parte, se tu non vuoi davvero disporti in un modo o nell'altro in congiunzione con la volontà di chi ti "tira per il braccio".
Infatti, ciò che a mio parere abbiamo sbagliato è stato il non impostare la nostra gara sul prevalente dialogo nella media-breve distanza, in particolar modo nella parte centrale del campo (dalla cintola in su, ed entrando dall'esterno), poiché qualora lo avessimo fatto, avremmo spezzato il (non)ritmo reciproco e mezzo sconclusionato di cui sopra, raggiunto il bandolo della matassa, e probabilmente avremmo messo le citte alle strette e (quasi) in cassaforte il risultato molto prima, visto anche che quando accennavamo a stringere e a farla girare, loro tendevano ad andare a vuoto e a concedere l'imbucata. Ma d'altronde, la questione tecnica del fraseggio veloce nello stretto o giù di lì, è un aspetto che ancora non abbiamo introiettato come dovremmo, e non per questo ho da puntare il dito contro nessuna e nessuno, però sarebbe ora di accellerare un pò il processo in tal senso, sia per principio/dovere (e piacere), sia perché c'è l'alto rischio che prima o poi arrivino quelle altre due/tre gare di cruciale importanza nelle quali avere determinate conoscenze potrebbe essere la chiave, e allora poi ti ritrovi che ti tasti le tasche e non la trovi, e magari prendi lo stonfo.
Le tematiche di gioco su cui invece abbiamo puntato di più sono state il "dritto per dritto" e le verticalizzazioni eccessive e leggibili (da una di queste è partito il contropiede aretino che ha portato al rigore), e i cross dal fondo o dalla tre quarti; e a volte ovviamente tutto ciò può essere cosa buona, infatti lo è anche stata (è un bene che, ad esempio, i cross aumentino), ma basandoci per lo più su queste soluzioni abbiamo ristretto il ventaglio delle possibilità, e cibato le avversarie. Belle comunque (e/o inoltre) alcune soluzioni di apertura in orizzontale (manovre che hanno dato respiro), bene i movimenti senza palla, anche alcuni lanci, e, su tutto, la reazione famelica alla ricerca dell'1-2 (inteso ora come risultato), così come la gestione degli ultimi minuti una volta che questi è arrivato.
Ci siamo.
Per quel che riguarda invece alcune singole (senza per questo togliere qualcosa a tutte le altre): brava Bargi a farsi trovare al punto giusto al momento giusto (del resto, è difficile che ciò non accada) e ad avere la calma per segnare, pur se da vicino, e con la complicità di Bartalini. Brava Forcinella ad intuire il rigore, anche se è probabile che con un goccio di reattività in più sarebbe riuscita a pararne uno anche stavolta. Rigaglia meglio rispetto alla settimana scorsa, generosa a scendere in appoggio, buona nel muoversi e nel proporsi, bravissima a gestire palla nelle ultime fasi di gara. Ferrato meno efficace di altre volte, ma comunque importante, infatti io non l'avrei tolta così presto (anche perché questa è Claudia: ci sono momenti e partite in cui alle sue altitudini sembra eclissarsi, e pure imbronciarsi, per poi risbucare all'improvviso), ma forse Fossati con l'entrata di Allison ha voluto togliere un riferimento di peso davanti per mettere più mobilità e imprevedibilità. Giacobbo quando si intestardisce a volersi incuneare nei pertugi impossibili palla al piede mi fa sorridere, gioire e preoccupare allo stesso tempo. E infine, naturalmente, ottima Ferrara.