
15/06/2025
Ore 10:30, Stadio Francesca Gianni (Roma)
Finale di Coppa Italia Femminile Serie C 24/25
LA SPEZIA - FROSINONE 6-5 (2-2 d.t.s.)
(7’ Parodi - S -, 41’ Sgambato - F
-, 80' Lo Vecchio - S -, 90' Ruzafà - F -) Calci di rigore: Collovà (F)
gol, Dezotti (S) gol, Tata (F) gol, Del Freo (S) sbagliato, Sgambato
(F) parato, Dehima (S) gol, Neddar (F) traversa, Adami (S) gol, Nardi
(F) gol, Ciccarelli (S) gol.
LA SPEZIA (4-3-1-2; all. Roberto Salterio) - Sensi; Pozzi (67' Duce), Fuggle, Adami, Monetini; Ciccarelli, Dezotti, Lo Vecchio; Buono (46' Manea); Codecà (82' Dehima), Parodi (90' Vacchino; 99' Del Freo). A disposizione: Aliquò, Barraza, Manea, Duce, Sansevieri, Scattina, Dehima, Del Freo.
FROSINONE (4-3-3; all. Francesco Foglietta) - Nardi; Collovà, Vaccari, Stibel, Silvi (22’ Contena); Licari, Neddar, Maier (83' Bevilacqua); Sgambato, De Matteis (70' Ruzafà), Tata. A disposizione: Cacchioni, Leone, Palmieri, Antonucci, Bevilacqua, Zavarese, Contena, Zuliani.
Ieri lo Spezia ha messo il sigillo su
quella che per le bianconere è certamente una stagione storica,
aggiungendo alla promozione in Serie B la vittoria della Coppa Italia
Femminile Serie C, al termine di una partita che anche grazie al
Frosinone si è rivelata bellissima, tesa, combattuta, e per certi
versi estenuante, considerando il caldo, e il fatto che l'epilogo si
è svolto dopo i calci di rigore, conseguentemente al risultato di
2-2 sviluppatosi nell'arco dei 90' minuti e protrattosi anche nei 30'
complessivi dei tempi supplementari.
Calcio vero, combattuto, sentito con
forza dalle protagoniste presenti sia in campo che fuori, intriso di
un energia tangibile, quasi solida, con sullo sfondo i palazzi del
quartiere capitolino di San Basilio. Uno scenario e un atmosfera
nei quali mi sono immerso totalmente.

Il Frosinone
Ad aprire le danze è lo Spezia grazie a Giulia "fox" Parodi al settimo, con un colpo di testa a pochi passi dalla porta in seguito ad un cross di Lo Vecchio dopo un bella azione delle compagne. Tre minuti dopo è ancora lei ad avere la chance del 2-0, ma in area spara alto di sinistro. Il match perciò sembra prendere la via della liguria, vista anche la gestione del possesso attuato dalle spezzine, ma nella seconda parte della prima frazione, le ciociare, che con fare un pò sornione avevano per lo più atteso per poter ripartire (concedendo cioè un pò troppo campo per i miei gusti, ma senza arroccarsi) cominciano a venire fuori, e si percepisce in loro una leggera tensione (data probabilmente anche dal fatto che sulla carta partivano sfavorite), ma anche l'orgoglio; ed emergono con trame se vogliamo più ragionate e in ciò meno veloci delle avversarie, ma sovente risultano comunque gradevoli ed efficaci.
Su un azione di rimessa, la gialloblù Maier (imbeccata dalla De Matteis) sola a tu per tu con Sensi temporeggia troppo e tira addosso alla portiera; ma il pari arriva al 40', con l'onnipresente Sgambato, su un calcio di punizione dalla distanza.
Nella ripresa lo Spezia pigia ancora di più sull'accelleratore, crea situazioni spinose (bello ad esempio un tiro della Parodi da fuori area che lambisce il palo), ma il Frosinone continua ad occupare bene il campo, e non da mai l'idea di cedere, anzi: la sensazione è quella che possa colpire da un momento all'altro. Sono le liguri però che passano di nuovo avanti all'80' con Lo Vecchio, che in corsa raccoglie un cross di Monetini, e in scivolata insacca: terzo gol di livello della partita, e giochi che sembrerebbero chiusi.
Tra le tante e le già citate Parodi, Lo Vecchio e Monetini, ci sono la quantità prima della Pozzi e poi di Duce, le serpentine "scompigliatutto" di Manea, la regia nelle retrovie di Adami, l'instancabile e ottima Dezotti (una gioia per gli occhi), il lavoro defilato e importante della Codecà. Il pallone gira, le maglie bianche si muovono e sanno farlo. Per le ciociare, quindi, non è facile, soprattutto se rivai sotto. Eppure il loro calcio c'è, ancora. Rispondono - di nuovo senza togliere nulla alle altre - chi prima e chi dopo con le sopracitate Maier, De Matteis e Sgambato, e poi con Vaccari, Collovà, Neddar, Bevilacqua. Sono ben amalgamate, coese, si sanno difendere, sanno uscire, gestire, mettere apprensione, essere pericolose, ed hanno già dimostrato di saper colpire a testa alta le vincitrici del girone A, le neopromosse in Serie B; ragion per cui la partita riesce a restare per lo più equilibrata.
Poi, al 60' esce De Matteis (leggero infortunio), entra Ruzafa, e ho come un presentimento. Sento che in lei vibra qualcosa, e ciò che infatti sta per accadere è la tipica situazione che anche se come me guardi partite di calcio da decenni, quando si viene a concretizzare sembra quasi surreale; come se il semplice fatto che manchi pochissimo al fischio finale non lasciasse lo spazio temporale adatto a poter segnare, ovvero magari quei 10, 20, 50 secondi (gli stessi che evidentemente servirebbero a inizio gara, o a metà della stessa): il Frosinone, al 90', fa 2-2. Ruzafa a due passi dalla porta è fulminea a insaccare il pallone dopo un lancio perfetto dalla tre quarti destra che sembra durare un quarto d'ora.
I supplementari sono una sorta di mini-gara a parte giocata reciprocamente quasi al rallentatore da delle ragazze comprensibilmente esauste, sotto il sole romano di pieno mezzogiorno, a fine stagione (nei quali però la suddetta andorrana in piena area avversaria ha il tempo di fallire la doppietta e l'occasione delle occasioni). I calci di rigore - che a differenza di quanto solitamente si sente dire in giro, per quanto mi riguarda sono da sempre affascinanti - decretano la squadra vincitrice, ma entrambe hanno saputo regalare qualcosa che almeno da queste parti resterà per un bel pò nell'aria.
Complimenti a tutte.
Adri
Gli highlights
L'albo d’oro della Coppa Italia Femminile Serie C: 2018-2019 Riozzese, 19/20 e 20/21 non disputata per Covid; 21/22 Vicenza, 22/23 Venezia, 23/24 Lumezzane, 2024-2025 La Spezia.
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