
HELLAS VERONA (3-5-2; all. Giacomo Venturi) - Valzolgher; Corsi, Barro, Costa; Croin (60' Bernardi), Mancuso, Naydenova, Casellato, Dallagiacoma (60' Zanoni); Duchnowska, Peretti. A disposizione: Rubinaccio, Bernardi, Mazzetti, Rosolen, Totolo, Veronese, Zanoni, Capucci. GENOA (4-3-1-2; all. Fabio Fossati) - Forcinella; Giles, Di Bari, Lipman, Mele; Bettalli (c; 73' Campora), Ferrara, Giacobbo (80' Errico); Acuti; Bargi (70' Rigaglia), Ferrato. A disposizione: Marchetti, Macera, Abate, Errico, Rigaglia, Campora, Oliva, Parolo, Lucafò.
Contento di averle battute dopo la scoppola che ci rifilarono lassù l'anno scorso, contento di averne pressoché annullato il gioco (comunque anche buono, complimenti a loro, che alla lunga verranno fuori e si salveranno), contento di averci viste muovere, suggerire, supportarci reciprocamente, e stare ben disposte tatticamente in campo (in particolare era bello vederci ogni volta che ci chiudevamo dietro, allargandoci orizzontalmente, un pò come se defluissimo dal centro ai lati), cosa quest'ultima che d'altronde viene posta in essere dalle nostre sin dalle prime uscite stagionali. Per il resto, invece, andiamo sempre più abituandoci a stare sciolte. Ho gradito poco però le fasi in cui eravamo in attesa e blande, perché anche se è vero che la partita in sé per sé viveva di determinati ritmi un pò da entrambe le parti (della serie: "è una di quelle gare d portare a casa così come sono"), non vorrei che tale atteggiamento fosse anche conseguenza di un certo modo di essere su cui comunque stiamo lavorando, ma qualora questo prevalesse e con esso a volte preferissimo adagiarcisi, potrebbe essere un campanello di allarme; perché la tensione nervosa della gara è un aspetto fondamentale. Infine, in alcune sortire offensive dove abbiamo creato delle occasioni, ho notato una certa leggerezza che da una parte potrebbe essere anche un bene, là dove è comunque legata alla suddetta scioltezza/sicurezza di sé e voglia di divertirsi con certi azzardi e giocate, ma dall'altra non vorrei che fosse anche un'altra avvisaglia di un certo atteggiamento superficialotto che potrebbe fare capolino. Perciò, se così fosse, occhio. Anzi: occhio fin da subito, a prescindere.
Chiariti questi punti, oltre che ringraziare le mie amate amatissimonzie grife, ci tengo a sottolineare un "piccolo" dettaglio in quanto alle prestazioni singole: il lavoro di Anastasia Ferrara nel supporto e nel raccordo in impostazione nelle uscite da dietro, in qualità di mediana; poiché per quel che riguarda la mia idea di calcio, così come quel che secondo me a noi serve di assimilare una volta per tutte come concetto, è un qualcosa di fondamentale. Per cui, vederla scendere anche se marcata, come un puntino bianco col suo passetto veloce e tutta diligente e volenterosa, e ad esempio suggerire il passaggio a terra di Forcinella e subito dopo scaricare sugli esterni permettendoci di uscire, per il sottoscritto è veramente aria pura e incontaminata, e altrettanto pura estetica.



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