giovedì 11 settembre 2025

Serie A Women's Cup 25/26: la seconda parte del pospartita di COMO - GENOA 1-1

Premesso che la prima parte di questo postpartita (con highlights annessi) si trova qui, vedrò di completare l'analisi della gara contro il Como svoltasi la sera del sette settembre scorso - seconda giornata della Serie A Women's Cup 25/26, Girone B - , e di aggiungervi "un accenno" alle combinazioni che perlomeno in termini di punti ancora ci potrebbero dare modo di giocarcela un pò più semplice per passare il turno come migliore seconda, nonostante di base le possibilità di riuscirci siano ridotte al minimo, oltre al fatto che per fare in modo di innescarle ovviamente dovremmo prima di tutto battere la Fiorentina in trasferta domenica prossima (14 settembre, ore 12:30).

Le grife dopo il pari (Fonte/credit foto: Instagram ufficiale)

SULLA PARTITA (E SU DI NOI) - Il primo tempo è stato (quasi) tutto in mano alle comasche, discretamente brave nei sincronismi, e ancor più efficaci nel palleggio, creandoci ad esempio dei grattacapi in avanti con colei che poi sarà l'autrice del gol, la Madsen, la Kerr, e la presenza della temibile Nischler (che nel secondo tempo, approfittando di uno scivolone della nostra Lipman, sfiorerà il raddoppio). Nel quarto d'ora di pausa prima della ripresa, però, probabilmente è successo qualcosa nel nostro spogliatoio, perché siamo rientrate con più piglio: più aggressive, sveglie, di nervi, alte; ma il tutto è durato per lo più una decina di minuti (per poi riaccadere più avanti, nell'arco temporale che ha preceduto di poco il gol del pari, figlio fondamentalmente di una generale reazione di orgoglio), anche per via di una mancanza di fermi e chiari principi di gioco, di conseguenza alla quale possiamo andare poco oltre a quelle che per l'appunto sono delle impennate scaturite da un certo impeto, e a quella che per la maggior parte è improvvisazione; ma del resto, il rinunciare all'iniziativa e il "cavarsela eroicamente stringendo i denti" è una prevalente caratteristica propria anche della compagine femminile, che si trascina da anni, a prescindere evidentemente dagli avvicendamenti in panchina e dai cambi interni alla rosa: a mio parere, infatti, è un discorso attitudinale/culturale, insito nel nostro Club/ambiente (tema che forse tra non molto approfondirò, dedicandovi un articolo).

E anche a tal proposito, riporto in seguito le dichiarazioni di De La Fuente nel dopo gara pubblicate sul sito Pianetagenoa1893.net (del cui lavoro ho rispetto, e dal quale chiaramente a volte attingo le notizie), là dove balza all'occhio  - sia nell'introduzione che nelle affermazioni dello stesso allenatore - il concetto secondo il quale pareggiare a Como è stato comunque e solo che positivo, poiché quasi inaspettato, in quanto implicitamente eravamo a priori le sfavorite: riuscire ad uscire imbattute, a fare loro il mezzo sgambetto (e provare a dare del filo da torcere anche alle viola), oppure se c'era da aspettarsi una prova di carattere delle nostre nella ripresa anziché di sviluppo delle trame, dopo non aver prodotto quasi nulla in avanti nel primo tempo; o - ed è ora il caso di De La Fuente - l'affermare che "va bene così".

E ciò va a braccetto con quel che si può leggere altrove (scorrendo in fondo alla cronaca), ovvero nello specifico di una certa esperienza che a tali livelli le comasche avrebbero rispetto alle nostre, e ci mancherebbe, probabilmente mi sbaglio io, ma non capisco bene dove tale differenza di maturità si andrebbe ad annidare, visto che nel rettangolo verde, domenica sera, tra le undici di partenza e le subentrate, noi, con indosso la nostra maglia e sul petto il nostro stemma, avevamo donne quali - ad esempio - Emma Lipman, Federica di Criscio, Rachel Cuschieri, Arianna Acuti, Giulia Giacobbo, Valery Vigilucci, Norma Cinotti, Alessandra Massa, e Martina Di Bari. 

Allora, all'interno naturalmente di una serena valutazione delle reciproche posizioni (leggasi scambio di idee), non sarebbe forse meglio appaiare la consapevolezza che siamo agli inizi di una stagione da giocare a determinate "altezze", con la presa di coscienza che se dopo un ritiro, tre amichevoli e una partita ufficiale, comunque anche a Seregno lasciamo che siano le altre a praticare il Football e riusciamo a "sfangarla", sarebbe anche giusto drizzare le antenne e volere già da adesso qualcosa di più?

Sebastian De La Fuente (Buenos Aires, 06/02/1976)

DA PIANETA GENOA - La politica dei piccoli passi di Sebastian De La Fuente sta cominciando a dare i suoi primi frutti. Oggi le ragazze del Genoa Women hanno conquistato il primo punto contro il Como in trasferta nella Women’s Cup: un risultato incoraggiante in vista del campionato di serie A. Il tecnico rossoblù ha spiegato a Pianetagenoa1893.net com’è riuscita la sua squadra a uscire imbattuta dallo stadio di Seregno.

Un punto conquistato con caparbietà e volontà: dopo un primo tempo con una difesa solida, ma un attacco poco incisivo, si attendeva una prova di carattere delle sue ragazze? "Io penso che una prova di carattere il Genoa doveva darla. In campo abbiamo lottato ogni centimetro di campo e in ogni momento della partita. Nel primo tempo è vero che non abbiamo brillato, ma non è mai mancata la determinazione di andare a fare gol. Nel secondo tempo abbiamo giocato un po’ più alti e abbiamo trovato il pareggio: va bene così".

Il Genoa prosegue le sue “prove tecniche” verso la serie A: si può dire che la squadra è quasi pronta? "Glielo dico a maggio (NDR: ride). Sì, la squadra è pronta e vogliamo mantenere la categoria: ma ci lavoriamo, abbiamo fatto un passo avanti e continuiamo a fare un passo alla volta. Vogliamo lottare in campionato come abbiamo fatto in queste due partite della Women’s Cup".

Ultima partita di Women’s Cup con la Fiorentina: dopo il mezzo sgambetto al Como, la sua squadra è pronta a dare filo da torcere anche alle viola? "Approfitto per dire quello che ho detto oggi alle ragazze: dobbiamo essere una squadra che dà fastidio a tutti. Dovremo dare fastidio anche alla Fiorentina: la nostra crescita però avviene un passo alla volta spero che con la Fiorentina faremo un altro passettino in avanti".

LA QUESTIONE ACCESSO ALLA "FINAL FOUR"

Le classifiche dopo due giornate su tre

Le partite in programma nella terza giornata

La migliore seconda è attualmente il Sassuolo nel Girone C, forte dei suoi 4 punti, che d'altronde sono il massimo che noi possiamo raggiungere. Quindi, per avere delle speranze di passare come migliore seconda senza entrare in un calcolo/gioco di incastri multiplo legato alla differenza reti di più squadre che a loro volta arriverebbero a quota 4, oltre come detto a vincere a Bagno a Ripoli contro la Fiorentina (e con almeno 2 gol di scarto), abbisogneremmo che le neroverdi perdano - e largamente - al Tre Fontane contro la Roma, che le lariane non vincano all'Arena Civica, che la Juventus fondamentalmente non faccia altrettanto contro il Napoli, che il Parma non batta la Lazio, e che la Ternana non batta il Milan.

Ci si rilegge presto.

Adri

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