
I due unici precedenti tra noi e le rossonere raccontano complessivamente di un 11-2 per queste ultime, accumulatosi prima nel 4-0 con cui terminò l'amichevole precampionato giocatasi al Vismara a porte chiuse il 31 luglio del 2024, e poi del 2-7 con la quale ebbe fine quella giocata al Gambino di Arenzano il 6 gennaio scorso.
Domenica 5 ottobre, però, quello tra noi e le diavolesse non sarà soltanto un evento ufficiale, bensì - al di là della nostra recente partecipazione alla Serie a Women's Cup - la prima gara in assoluto del Genoa Women nel massimo campionato nazionale. Ciò significa tra le varie cose che nella storia del Club rossoblù, le undici titolari che scenderanno in campo tra sette giorni saranno quelle che resteranno per sempre impresse nere su bianco (e nella memoria di molti) come coloro che furono scelte per esprimere il football femminile genoano all'esordio nel torneo a girone unico che include le prime 12 squadre d'Italia.
E tutto ciò avverrà in casa, allo Sciorba Stadium, ed è anche su questo aspetto che mi piace porre l'attenzione: sulla città, e dentro di essa, tra la gente. Quando nel maggio scorso salii a Genova per assistere all'ultima partita di campionato a promozione avvenuta (Genoa - Arezzo 3-3), ludicamente produssi questo video, perché in un altro momento importante come la festa per l'accesso alla Serie A, ritenni carino e giusto immortalare alcuni pareri e saluti dei genovesi rivolti alle nostre. Ora mi chiedo che atmosfera si respiri "lassù": se, quanto, e come è cambiato qualcosa negli ultimi mesi in relazione alla crescita del sentimento verso le grife, e se questi magari si esprimerà in codesti giorni di avvicinamento alla gara, attraverso dei gesti concreti: uno striscione di incitamento appeso da qualche parte bello in vista, manifestini e/o adesivi con cui tappezzare un pò il centro storico e non? Dico, ipotizzo. E probabilmente esagero anche, fantasticando troppo.
Buona lettura
Adri
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In azione - a sinistra- Martina Di Bari (Milan - Genoa 4-0; 31/07/2024), e,
in basso, Giulia Giacobbo (Genoa - Milan 2-7; 06/01/2025)

NOI E IL MILAN - Entrambi i Club furono fondati principalmente da dei "figli di albione" in un decennio che li include tra i più antichi d'Italia (noi nel 1893, loro nel 1899), entrambe le squadre hanno il nome della città di appartenenza in lingua inglese, entrambe furono le vincitrici dei primi campionati italiani di calcio maschile (noi quelli del 1898/99/900, loro quello del 1901), ed entrambe sono andate radicandosi nel tessuto sociale locale, nell'accezione popolare del termine. Ma anche a prescindere da tutte queste affinità, personalmente considero il Milan - femminile - una squadra simpatica (quella maschile mi è emotivamente indifferente), bypassando così in entrambi i casi una determinata rivalità che invece è solitamente e fortemente sentita dagli altri genoani, in particolar modo - perlomeno da quel che ho sempre saputo - dall'uccisione di "spagna" in poi (come se ciò avesse a che fare con il Milan in quanto tale).
Punti di vista differenti.
Noi arriveremo a questa sfida dopo aver già giocato contro l'Internazionale, il Como e la Fiorentina nel Girone B della suddetta Serie A Women's Cup, tre squadre facenti parte evidentemente della massima categoria, alla quale ne andrebbe aggiunta un'altra, ovvero il Sassuolo, che abbiamo incontrato in amichevole nel mezzo di questi incontri. Una fase di rottura del ghiaccio con la stagione a determinati livelli che ha prodotto due sconfitte e un pari in coppa (eliminate da ultime nel gruppo), e una vittoria contro le neroverdi, per un gioco - e un atteggiamento - perlomeno a mio parere mediamente poco gradevole e convincente, a differenza invece dell'ultima partita giocata finora, in veneto contro il Verona (squadra di Serie B) nel primo turno di Coppa Italia: uno 0-4 che, anche al di là del punteggio, ci ha viste esprimere calcio con più bellezza, convinzione e costanza; a testimoniare probabilmente che cominciano ad esserci i primi accenni di una base identitaria.
LE ROSSONERE - Il Milan femminile nasce nel 2018 in quanto a compagine legata al preesistente ed omonimo "Club maschile" (e - similarmente noi - avendo il settore giovanile attivo sin dal 2015), ma già a partire dagli anni 60 vi sono state già ben tre squadre che con gli stessi colori sociali e lo stesso nome si sono proposte di rappresentare la milano rossonera: l'A.C.F. Milan (1965), l'A.C.F. Milan 1982 (1982), ed il Football Milan Ladies (2013, tutt'ora esistente).

(L'Associazione Calcio Milan 1982, stagione 88/89)
Piazzatesi quinte nella stagione passata, e ad oggi mai laureatesi campionesse d'Italia - proprio come le "cugine" neroblù -, in queste prime sette stagioni di Serie A hanno sempre stazionato tra il sesto e il secondo posto, quest'ultimo raggiunto nel 2021, con "alla guida" l'allenatore ed ex attaccante Maurizio Ganz. Quella appena iniziata, invece, è la seconda stagione con in panchina l'olandese Suzanne Bakker, e anche a tal proposito ho trovato interessante sia riportare le dichiarazioni dell'ex giocatrice ed attuale responsabile del settore femminile del Milan Elisabet Spina (l'equivalente per noi di Marta Carissimi), la quale, oltre che esporre alcune strategie del Club, per l'appunto spiega meglio l'importanza del ruolo di Suzanne, sia l'attitudine e i principi - applicati al Football - di quest'ultima.
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(Da sinistra) Elisabet e Suzanne
ELISABET SPINA - "La visione è cambiata. Abbiamo deciso di investire in un tecnico e in uno staff che rispecchiasse le nostre esigenze. Ogni allenatore e staff ha portato esperienze e novità diverse. Suzanne incarna principi importanti, quali l’esperienza internazionale e la filosofia tattica, come quella espressa all’Ajax, dove ha vinto uno Scudetto ed è arrivato ai quarti di finale di Champions League. Inoltre lei non lancia i giovani, facendo giocare le calciatrici più piccole, lei ci lavoro quotidianamente. Non basta farle giocare, c’è da farle crescere e creare un percorso: Suzanne Bakker lo fa." // "Con Milan Femminile vogliamo far avvicinare sempre più le nuove generazioni. Un esempio è stata la gara contro l’Inter a San Siro. Parte tutto dal realizzare il sogno delle nostre calciatrici che desideravano di giocare a San Siro." // "L’anno scorso abbiamo iniziato un percorso, diverso da quello di molte altre società, all’interno del quale abbiamo preferito inserire in prima squadra tante ragazze provenienti dalla Primavera. Non è stato un processo semplice, i risultati non sempre sono arrivati. Ma ciò non vuol dire che non vogliamo vincere. Anzi abbiamo un gruppo di calciatrici giovani che vogliono vincere per il Milan. Siamo riusciti a mantenere l’undici titolare della passata stagione e abbiamo inserito alcuni innesti mirati, dando a coach Suzanne Bakker una squadra competitiva"![]()
"Vogliamo diventare un modello di riferimento completo. Stiamo inserendo nello staff figure con ruoli specifici e non comuni e il Centro Vismara sarà ristrutturato. A nome del Milan, poi, desideriamo portare ancora il calcio femminile in zone del mondo come l’Africa e l’Arabia dove la disciplina è meno sviluppata". // "I primi anni avevamo calciatrici con molta esperienza, il cui obiettivo era vincere, oggi invece abbiamo calciatrici giovani che dicono io voglio vincere, ma con questa maglia e questo ci rende orgogliosi per la fidelizzazione massima che si è creata. Siamo uno dei pochi club che è riuscito a mantenere le undici titolari della scorsa stagione e poi siamo riuscite ad innalzare il livello con i nuovi acquisti. Alcune delle nostre calciatrici avevano richieste dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, ma sono volute restare. Questo fa capire quanto siano attaccate al Milan e a questi colori."
LE IDEE E LE METODOLOGIE DELLA BAKKER - Il 4-3-3 è il modulo base. "Vogliamo ricominciare con questa formazione" - afferma la olandese. "Intensità in possesso e in pressing. Vogliamo dominare il gioco, con coraggio, senza e con la palla. Il difensore centrale è il faro da cui far partire l'azione e il primo gioco. Vogliamo vincere e giocare 1contro1 ovunque, non solo sugli esterni. Il 4-3-3, può cambiare in 3-4-3, dipende dalle fasi di gioco. Vogliamo che le linee di difesa e centrocampo siano strette e vogliamo giocare spesso con 1-2. Quando perdiamo palla: ci alziamo pressiamo con le linee molto strette."
"Un nostro esercizio è giocare con due palloni in una zona ristretta. Quando uno di questi esce da quella zona, dobbiamo pensare all’altro. È un esercizio che serve per alzare l’intensità e la concentrazioni. Ogni azione di gioco cambia velocemente." // "Lavoriamo individualmente per raggiungere una crescita tecnica di squadra. Molte possono crescere in palestra, altre con un sessioni di video o studiando gli schemi. Vogliamo vedere in campo e fuori tigri che vogliono cacciare il proprio cibo e che si sentono responsabili della propria crescita. Vogliamo questa mentalità."
LA CRONISTORIA DELL' A.C. MILAN FEMMINILE
(Data di fondazione: 11 giugno 2018)
2018-2019 - 3º in Serie A.
Semifinale di Coppa Italia.
2019-2020 -
3º in Serie A
Quarti di
finale di Coppa Italia
2020-2021 - 2º in Serie A.
Finale di Coppa Italia.
Semifinale di Supercoppa italiana.
2021-2022 - 3º in Serie A.
Semifinali di Coppa Italia.
Finale di Supercoppa italiana.
Primo turno di Women's Champions
League.
2022-2023 - 3° in Serie A.
Semifinali di Coppa Italia.
2023-2024 - 6° in Serie A.
Semifinali di Coppa Italia.
2024-2025 - 5° in Serie A.
Quarti di finale di Coppa Italia.
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