mercoledì 26 novembre 2025

(23/11/2025) Primavera 1 Women 25/26, sesta giornata: GENOA - ROMA 2-4

Le romaniste domenica hanno ulteriormente confermato di essere più forti battendoci anche in campionato (in quel di Arenzano) dopo la gara nel Girone C di Coppa Italia, e stavolta rifilandocene 4 anziché 5, ma a quanto pare - stando ad altrui cronache - ce la siamo comunque giocata, e aggiungo anche che se così è, la cosa non mi stupisce, perché ho fiducia nelle qualità e nella mentalità di questa squadra da quando la "seguo". 2-4 il risultato finale, con due zampate di grife grazie a Matzedda e Serena Mignini (per loro Ventriglia, doppietta di Carosi, e Cherubini). Siamo così a 3 vittorie e tre sconfitte nelle prime sei giornate, e i nostri 9 punti ci permettono di essere settime il classifica a + 8 e + 9 sulla coppia in zona retrocessione, e cioè quella formata dalla Fiorentina (finalista della Coppa Italia 24/25) e dal Brescia, e saranno proprio le biancoblù le nostre prossime avversarie, il 7 dicembre in lombardia, là dove le ritroveremo dopo averle sfidate ben 3 volte* la stagione scorsa nel Girone A della Primavera 2: uniche ad averci tallonate nella lotta per il raggiungimento del primo ed unico posto valido per la promozione, ma alla luce della mancata iscrizione della Sampdoria al campionato di quest'anno, nonché del loro aver ottenuto il secondo piazzamento in Primavera 2 per due tornei consecutivi, eccole per l'appunto anch'esse nella massima serie di categoria.

Adri

I RISULTATI DELLA SESTA GIORNATA
Sabato 22 novembre
Domenica 23 novembre

LA CLASSIFICA

LA CLASSIFICA DELLE NOSTRE MARCATRICI
Ilaria Matzedda e Serena Mignini 2
Sara Bascherini, Angelica Galetti ed Asia Rota 1.

LE PRIME SEI PARTITE
Internazionale - Genoa 1-0
Genoa - Milan 0-1
Sassuolo - Genoa 0-1
Genoa - Fiorentina 2-1
Verona - Genoa 1-2
Genoa - Roma 2-4

LE RESTANTI DEL GIRONE DI ANDATA
(07/12) Brescia - Genoa
(14/12) Genoa - Parma
(21/12) Juventus - Genoa
(11/01) Arezzo - Genoa
(18/01) Genoa - Cesena

*Genoa - Brescia 1-1
Brescia - Genoa 0-1
Brescia - Genoa 1-1

domenica 23 novembre 2025

(22-23/11/2025) Serie A Women 25/26: il resoconto e gli highlights della settima giornata

Settima giornata della Serie A Women 25/26, e la "copertina" - senza foto - per quel che mi riguarda se l'aggiudica la nostra prossima avversaria, ovvero l' F.C. Internazionale di Milano (la quale, con tutto il rispetto, per il sottoscritto verrà sempre dopo le concittadine rossonere), che eliminata dall'ultima competizione europea possibile, torna alla vittoria in campionato dopo la prima giornata, e lo fa ai danni della Lazio in quel di Formello grazie ad una doppietta di Wullaert (che in questo modo molto probabilmente si è fatta perdonare dei gol mancati la settimana scorsa contro il Napoli) e ad un rigore parato dalla finlandese Runarsdottir che ha intercettato il tiro della pantera (Piemonte) facendolo rimbalzare sulla traversa con la mano di richiamo, quasi in fotocopia della collega romanista (ed ex neroblù) Rachele Baldi a Seregno, là dove le giallorosse hanno battuto 0-1 il Como in quello che era il "match clou" di questo turno, in quanto sfida al vertice (risultata equilibrata). Lupe che per l'appunto continuano senza particolari affanni la loro fuga in cima alla classifica con i loro 18 punti frutto di 6 vittorie su sette gare, sconfitte soltanto dalla Fiorentina due giornate or sono; viola che ho "visionato" nella partita giocatasi poche ore fa contro la Juventus a Biella, e che mi sono piaciute non poco per atteggiamento e tipologia di calcio (inoltre, io sono un Severini-chioma d'oro fan), ma che hanno comunque perso 1-0, certamente al termine di un azione che la Juventus ha sviluppato dopo un fallo a mio avviso netto sulla gigliata Benedetta Orsi, rimasta stesa a terra mentre arbitro e bianconere hanno lasciato correre (gol che in seguito lo stesso direttore di gara ha convalidato via F.V.S.), ma è altrettanto sicuro che la "fiore" dovrebbe guardare più che altro a se stessa, poiché è andata calando vistosamente nella ripresa, lasciando campo e partita alle zebre, che, come D.N.A. vuole, non solo hanno spinto come se non ci fosse un domani una volta annusata l'altrui insicurezza, ma fanno del cinismo una delle loro caratteristiche più pericolose (in ogni caso, per chi ne avesse interesse, qui ci sono le dichiarazioni del D.S. viola Mazzoncini). Milan - Sassuolo, invece, è finita 2-2, con le neroverdi che "ironicamente" hanno rimontato due gol proprio come fecero l'8 novembre contro l'Internazionale, e in pari è finita anche Ternana - Parma, ragion per cui le gialloblù ci hanno staccate di un punto, e le fere ancora restano all'ultimo posto, ma ci stanno ugualmente col fiato sul collo, alla luce della nostra seconda sconfitta consecutiva, stavolta in casa, subita dal sopracitato Napoli.

Adri

Genoa - Napoli 1-3

Ternana - Parma 0-0

Juventus - Fiorentina 1-0


Como - Roma 0-1

Milan - Sassuolo 2-2

Lazio - Internazionale 0-2


LE PARTITE DEL SETTIMO TURNO
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LA CLASSIFICA

LA CLASSIFICA DELLE PRIME 10 MARCATRICI
(Tra parentesi, i calci di rigore)

(22/11/2025) Serie A Women 25/26, settima giornata: GENOA - NAPOLI 1-3 (il postpartita, pt2)

Le grife, e, alle loro spalle, le "colline alpestri" (credit foto: Maurizio Ghigliotti)

22/11/2025
Serie A Women 25/26
Settima giornata
Ore 12:30, Sciorba Stadium (Genova)
GENOA - NAPOLI 1-3
(16′ Cinotti, 48′ Fløe Nielsen, 51′ Barker, 93′ Trøan)

GENOA (3-5-2; all. Sebastian De La Fuente) - Forcinella; Di Criscio, Lipman (80′ Bargi), Giles (87′ Curraj); Vigilucci, Cinotti (67′ Cuschieri), Hilaj, Massa (67′ Söndergaard), Acuti; Monterubbiano; Bahr (80′ Giacobbo)A disposizione: Marchetti, Korenciova, Bettalli, Abate, Cuschieri, Sondergaard, Ferrara, Curraj, Bargi, Giacobbo, Mele, Lucafò. 

NAPOLI (4-4-2; all. David Sassarini) - Beretta; Giordano, Brooks, Jusjong Henriksen, Doucouré (78′ Pettenuzzo); Barker (83′ Kozak), Bellucci, Muth (46′ Langella), Carcassi (46′ Sciabica); Vanmechelen (78′ Trøan), Fløe Nielsen. A disposizione: Hornschuch, Bacic, Kozak, Sciabica, Troan, Penzo, D’Angelo, Vergani, Pettenuzzo, Vischi, Langella.

Arbitro: Viapiana (Catanzaro) Operatore F.V.S.: Cassano (Saronno)
Ammonizioni: 30′ Muth, 40′ Carcassi, 76′ Söndergaard
(espulso Sassarini al 38' per proteste)
Come accennato ieri, mister De La Fuente per quel che concerne le dichiarazioni postgara ha compiuto una sterzata improvvisa rispetto al solito, parlando chiaramente di aggressività, di atteggiamento da migliorare, di andare a mille, di dover crescere, e via discorrendo. Bene: direi che era l'ora, oltre che essere il minimo; ma rispetto a determinati concetti da lui espressi, restano comunque dei commenti - e delle riflessioni - da fare.

Il primo è quello legato al fatto che una settimana fa, dopo la sconfitta contro la Juventus nella quale quasi non siamo scese in campo, il mister aveva affermato che avevamo avuto un buon approccio alla partita, che eravamo state dentro di essa come lui voleva, e che alle ragazze non aveva nulla da rimproverare. Dopo il match di ieri, invece, ha per l'appunto esternato delle critiche, quando palesemente la prestazione è stata migliore rispetto a quella di Biella.

E alcuni mi potrebbero dire che la Juventus è la Juventus, mentre il Napoli il Napoli, ma le azzurre, oltre ad essere chiaramente una squadra allenata bene, non rientrano forse tra quel novero di squadre che - perlomeno similarmente alle bianconere - hanno esperienza a certi livelli rispetto a noi piccole-principianti-spaurite neopromosse? Oppure, mi si potrebbe far notare anche che in ogni caso una certa e improvvisa criticità del nostro allenatore è da apprezzare in quanto tale, se non fosse che non solo non è così - e ci arriviamo meglio - , ma lui stesso ha affermato che "abbiamo sempre detto di voler una squadra con la bava alla bocca e oggi nel secondo tempo ci è calata un pò"; ed è vero; infatti tale concetto fu espresso ben prima di andare in piemonte ad affrontare la Juventus in Serie A per la prima volta, pensando bene di affibbiare anche alla squadra femminile una certa tradizione che ci vuole inferiorizzati rispetto alla vecchia signora ancor prima di entrare nel rettangolo di gioco, anziché cercare fin da subito di cambiare volto in tal senso alla nostra storia.

Ragion per cui, prima si considera di voler avere la bava alla bocca contro chiunque, poi si ritiene accettabile se a Biella abbassiamo il capo, e poi improvvisamente si afferma che con le partenopee in quanto ad atteggiamento non è andata come sarebbe dovuta andare.

C'è come una sorta di buco "nel mezzo", manca un nesso: forse è scattato/successo qualcosa, e tornare sui propri passi rivedendo le affermazioni post-Biella non è cosa semplice da fare, oppure quelle di ieri sono dichiarazioni atte più che altro a mettere una toppa. Detto questo, ribadisco che nel complesso - e nel frattempo - le accolgo in quanto per l'appunto differenti dal solito, e vedremo se come prova del nove dopo la sosta andremo a Milano a "mangiare le caviglie" delle interiste senza pietà, per cui anche senza scuse.

E ancora: come detto, Sebastian dopo la sconfitta contro la Juventus ha affermato che "non aveva niente da rimproverare" alle ragazze, ma anche al di là del contesto di quella partita, dove sta scritto che è soltanto un allenatore che può eventualmente contestare qualcosa alla sua squadra, e non anche il contrario? Infatti, quel che mi domando, è: siamo sicuri che De La Fuente sia ben accetto dalle ragazze? A mio parere - poiché non ne ho prova alcuna - di grife a cui stona l'impostazione della squadra molto probabilmente ce ne sono, o comunque sarebbe per l'appunto una possibilità da tenere in considerazione. Ma come accennato poc'anzi, vai a sapere: magari ieri nello spogliatoio c'è stata maretta, e magari ve ne fosse, aggiungo io: un bello scossone costruttivo; una sana e schietta discussione chiarificatrice, foss'anche forte, ma che porti in qualche modo dei benefici, visto e considerato che l'ipotesi esonero parrebbe quasi utopistica. E infine, come mai De La Fuente in determinate affermazioni pubbliche parla solo di quello che dovrebbero fare o non fare le giocatrici, ma non si prende alcuna chiara responsabilità personale parlando in prima persona, e va solo a lambire vagamente l'aspetto della scarsità dei principi di gioco (la squadra crea affidandosi per lo più all'iniziativa personale, ma a volte - come ieri - anche bene), e soprattutto tralascia il fatto che davanti siamo poco efficaci?

Buona lettura.

Adri


(Intervista a cura di Alessio Semino) Mister, ci commenta questa partita? La sconfitta è tutta in quell’inizio di ripresa con due gol in 6’? “Il commento di questa partita è che abbiamo fatto un buon primo tempo e poi nei 6 minuti iniziali del secondo tempo non siamo state quello che eravamo state nei primi 45 minuti. Questo dimostra che non possiamo mai abbassare la guardia, stiamo lavorando per questo. Il resto del secondo tempo è stato determinato dai due gol, abbiamo perso lucidità ma soprattutto abbiamo perso la compattezza di squadra che avevamo avuto nel primo tempo. Alla fine anche nel secondo tempo non abbiamo fatto una brutta partita però non eravamo compatte, aggressive e non vincevamo i duelli come nel primo tempo. Sappiamo che dobbiamo fare di più, sappiamo che in Serie A non si possono avere questi momenti. Sono molto dispiaciuto per l’inizio del secondo tempo perché per quello che abbiamo fatto nel primo tempo non meritavamo di iniziare così. Dobbiamo crescere”.

Nel primo tempo avevate saputo soffrire e sbloccarla con un rigore netto. Dopo, tra l’altro, avevate avuto anche la chance del 2-0. Cos’è successo nella ripresa? “Penso che nella ripresa siamo partite male, tante partite siamo migliorate nel secondo tempo e oggi invece nel primo tempo, come dici tu, abbiamo chiuso gli spazi al Napoli che sa giocare, avevamo avuto le chance di andare al doppio vantaggio e siamo state efficaci comunque nel recuperare la palla e saper cosa fare quando l’avevamo. Avevamo fatto un buon primo tempo, poi abbiamo subito due gol a distanza di pochi minuti e questo, in una partita così, ti condiziona nel resto degli altri 40 minuti.  Ci manca esperienza in questi momenti, ci manca essere più attenti in quei momenti lì e ci manca tener attenzione in quei momenti”.

Il Napoli davanti aveva un passo differente e attaccava molto la vostra linea difensiva quando non trovava sbocchi sulle corsie. Si poteva fare meglio secondo lei nel contenerle? “Sicuramente nei primi due gol essere più vive in un momento dove dobbiamo essere più reattive. Il primo gol fanno una bella azione, il secondo c’è un palleggio laterale dove andiamo a contrasto un po’ leggermente. Per contenerle bisogna alzare il ritmo dell’aggressività nella fase di possesso e non possesso e sopratutto in quella di non possesso abbiamo sempre detto di voler una squadra con la bava alla bocca e oggi nel secondo tempo ci è calata un pò".

Ultima domanda. Ora c’è la pausa e poi si riparte in casa dell’Inter e qua col Sassuolo. Saranno due gare importantissime… “Quando giochi per la salvezza sono tutte partite importanti, noi sappiamo qual è il nostro obiettivo, di voler rimanere in serie A, e sappiamo che nel nostro percorso di crescita dobbiamo passare anche per momenti come oggi e capire che non bastano 45/50/80 bisogna essere per 95 minuti a mille e questo lo miglioreremo con l’allenamento, con il chiedere di più per arrivare alle partite più pronte. Abbiamo 2 partite importanti sia per gli avversari e sia perché abbiamo bisogno di punti. Oggi per il primo tempo che abbiamo fatto potevamo gestire meglio il vantaggio”.

Gli highlights

LE PARTITE DEL SETTIMO TURNO
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LA CLASSIFICA MOMENTANEA

sabato 22 novembre 2025

(22/11/2025) Serie A Women 25/26, settima giornata: GENOA - NAPOLI 1-3 (il postpartita, pt1)

Oggi, poco prima della gara, ospite da Dimitri ho avuto modo di esprimere il 25% circa dei concetti che ho dentro - e che qui nel blog cerco di fare il massimo per poterli scrivere - approfittando dello spazio con un paio di interventi "lampo" mentre il cervello mi andava in mille direzioni, considerando i minuti contati che in queste situazioni ho per poter parlare prima di correre a guardare sia l'inizio del primo tempo, che del secondo; partita che tra l'altro ho deciso di rivedere interamente una mezzoretta dopo il fischio finale.

Oltre a ribadire fermamente il mio pensiero sull'insoddisfazione che provo rispetto all'operato di De La Fuente in qualità di allenatore del Genoa (e delle cui dichiarazioni postgara - certamente più apprezzabili di tutte le altre espresse sin da inizio stagione - mi occuperò probabilmente domani), oltre all'essere particolarmente curioso di conoscere eventualmente anche cosa la vice-allenatrice Ilaria Leoni pensa dell'attuale situazione (del resto, sarebbe stato dignitoso e giusto che a lei il Club avesse dedicato una presentazione sin al suo arrivo, in forma di semplice intervista), e al volermi rivolgere "direttamente" anche alle giocatrici dicendovi di impegnarvi ulteriormente perché di come siamo messe ne siete anche voi le responsabili; credo che sarebbe opportuno che la Direttrice Sportiva Marta Carissimi apparisse al più presto per poter anch'essa manifestare pareri e posizioni personali e della società rispetto ai risultati finora ottenuti dalla squadra (sette sconfitte, un pari, e tre vittorie in undici gare ufficiali tra Women's Cup, Coppa Italia e Campionato). In sintesi, per fare il quadro della situazione.

Adri

Le parole di Norma Cinotti

venerdì 21 novembre 2025

(22/11/2025) Serie A Women 25/26, settima giornata: GENOA - NAPOLI (il prepartita)


Le ragazze del Napoli sono a Genova, e io poco fa ho terminato di guardare Napoli - Internazionale 1-0 di domenica 16, e l'ho fatto sia per la curiosità di dare uno sguardo alla realtà attuale delle partenopee (le quali l'anno scorso sono arrivate penultime), sia ovviamente per farmi un idea nell'ottica del match di domani (ore 12:30, diretta su DAZN), e riportarla anche qui, in questo articolo prepartita. Ragion per cui, quel che posso dire è che ho visto una squadra ben messa in campo, con un gradevole e ordinato 4-4-2 vecchia maniera (perlomeno lungo tutto il primo tempo), una discreta/buona aggressività durante la fase di costruzione delle neroblù (anche sui loro calci di rinvio), una transizione negativa valida in cui non abbassavano (quasi) mai troppo il baricentro, e che soprattutto sapevano gestire restando dentro i tempi della gara per poi o ripartire dignitosamente (degna copertura di campo in ampiezza, buoni movimenti nell'attaccare gli spazi e nel dettare il passaggio), oppure risalendo in blocco una volta recuperato il possesso, per conseguentemente gestire, interrompendo così le iniziative avversarie.

Il tutto in quello che per l'appunto è stato mediamente un alternarsi reciproco all'interno di una gara a grandi linee equilibrata, se non fosse che l'Internazionale ha avuto un pò più possesso e più occasioni limpide (e due pali), ma anche le azzurre hanno detto la loro, soprattutto con l'autrice del gol, ovvero la danese Cecile Floe (legno anche per lei), classe 2001 e quasi 1,80 di altezza, per cui brava sui palloni alti, ma anche nell'affondo e in velocità, nell'allargarsi per ricevere ed aprire correnti interne, e anche nel cercare senza remore l'uno contro uno, ma non solo: è anche divertente (naturalmente nel senso buono del termine, come sempre), per movenze, tenacia, aura; nonché per l'esultanza dopo aver steso le milanesi al termine della sua corsa con tanto di finta a proseguire alle origini dell'azione. 4-4-2 perlomeno nei primi 45', dicevo, perché le napoletane nella ripresa si sono piazzate con un 4-1-4-1/4-5-1 con "la nostra" in attacco, ma ripeto: lo hanno fatto perché fondamentalmente hanno ulteriormente occupato il rettangolo di gioco con ancor più precisione, non tanto per arroccarsi, anche perché in linea generale sono rimaste mobili, e pronte come detto a riprendere in mano la situazione dopo aver rifiatato e spento le altrui iniziative.

Dove soffrono? Posso dire dove hanno sofferto: tra le linee (quando tenevano i reparti un pò meno corti) e nelle imbucate centrali in verticale. Ma al di là di questi particolari, sono una squadra allenata con criterio (in panchina: lo spezzino David Sassarini), che a quanto pare ha - o è in procinto di avere - una sua precisa identità, e ciò significa avere forma e sostanza sul piano tattico, attitudinale e dell'applicazione, ovvero le basi sulle quali "poi" entrano in scena i valori individuali e tecnici, i quali ovviamente differiscono da compagine a compagine. Intanto, guardare il Napoli (perlomeno quello di pochi giorni fa) ti pone dinanzi a qualcosa di ben decifrabile. Detto questo, non mi esprimerò di nuovo su di noi (tra l'altro, domani forse lo farò in live, e già ripetersi li potrà bastare, sia a me che probabilmente a chi "mi segue"), ma dico che nonostante la nostra situazione e le "sviolinate" alle avversarie di cui sopra, ho buone sensazioni in quanto ad ottenimento punti.

Ritroveremo la squadra campana dopo i due incontri - entrambi persi - avvenuti nella stagione di Serie B 22/23, ovvero Napoli - Genoa 4-0 (04/12/2022) e Genoa - Napoli 2-5 (23/04/2023). La Ternana se la vedrà col Parma (e probabilmente la spunteranno le fere), il Sassuolo affronterà il Milan nel piacentino.

Adri

LE CONVOCATE (le stesse 23 delle ultime settimane: assenti Parolo, Rigaglia, Di Bari) -  Abate, Acuti, Bahr, Bargi, Bettalli, Cinotti, Curraj, Cuschieri, Di Criscio, Ferrara, Forcinella, Giacobbo, Giles, Hilaj, Korenciova, Lipman, Lucafò, Marchetti, Massa, Mele, Monterubbiano, Sondergaard, Vigilucci.

LE PARTITE DEL SETTIMO TURNO
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LA CLASSIFICA
Prime 3 = accesso alla Champion League.
Ultima = retrocessione in Serie B.

lunedì 17 novembre 2025

(15-16/11/2025) Serie A Women 25/26: il resoconto e gli highlights della sesta giornata

Resoconto della sesta giornata della Serie A Women 25/26 che apro nuovamente parlando della Ternana, ma stavolta per via della loro vittoria, la prima da inizio campionato, ed arrivata anche in trasferta, ai danni del Sassuolo, con il gol che ha deciso la partita siglato dalla Pellegrino-Cimò, ma quante possibilità vi erano che l'assist non partisse dai piedi della Pirone? E così è Valeria a gestire l'azione di rimessa nella quale stoppa a seguire e parte palla al piede, serve Giada, e quando realizza che stavolta le fere sono in vantaggio, come gesto di liberazione si sdraia per terra (quando smetterà di giocare, si creerà un vuoto cosmico nelle nostre esistenze). Rossoverdi che tra l'altro stavolta sono state tenute in partita dalle parate di una super-Ciccioli in versione nuova di zecca.

Passando invece al Tre Fontane, la Roma che è crollata venerdì 7 a Bagno a Ripoli e che affonda in europa (perdendo la fortissima Haavi, auguri a lei), vince il derby - per la seconda volta in stagione - ripartendo per la sua strada, e a tratti vederla giocare è veramente una bellezza, non tanto perché eccelle in chissà quali virtuosismi, quanto perché riversa in campo ciò che fondamentalmente conta: aggressività, movimenti, sincronismi; e in particolar modo ho apprezzato come ieri attaccavano l'area sia con Corelli che con Viens (ottime entrambe): andando ad occuparla fisicamente, al massimo della profondità, a mò di rompighiaccio, coadiuvate dall'arrivo delle mezze ali e/o delle correnti a supporto (gol bellissimo della Di Guglielmo). Greggi divertente come sempre, la tedesca Rieke è un grandissimo colpo del Club capitolino sul quale ho messo gli occhi sin da inizio stagione, Pilgrim manco a parlarne, Giugliano, ovviamente, idem, e via discorrendo. Si, è una squadra che a sua volta soffre se messa sottopressione, ma la domanda è: in quante la affrontano in questo modo? Di sicuro non la Lazio vista nel primo tempo di ieri pomeriggio, la quale è rimasta contratta e intimorita e ha faticato a trovare le vie di passaggio, nonché la giusta velocità su cui sviluppare determinate trame. Meglio invece nella ripresa, in particolare con l'entrata di Karczewska, che fatto da punto di riferimento in avanti, gestendo bene e più di una volta il pallone. Laziali che hanno sicuramente dei valori, ma tirando un pò le somme rispetto alle volte che le ho viste giocare per intero (ormai ben quattro), ho la sensazione che ancora scarseggino in mentalità (coesione identitaria). Bella partita.

Poi c'è il Milan, che ha rivissuto un'altra gara "folleggiante", perdendo a Seregno con il Como dopo che Ijeh, come si dice dalle mie parti, ha tirato un rigore "alle telle"; lariane che poi hanno colpito di nuovo dal dischetto con la solita e trascinante Nischler (pur se il fallo della milanista Keijzer è chiaramente fuori area), ma dopo che la stessa giocatrice ne aveva sbagliato uno; ragion per cui: bianconere lombarde che quatte quatte, con concretezza e senza rubare l'occhio, continuano a salire in classifica (terza vittoria di fila), al contrario ad esempio dell'Internazionale, che dopo aver perso anche in Svezia in Europa Cup giorni fa (pur se contro una squadra di tutto rispetto), resta piantata a sei punti - assieme a noi - cadendo in campania contro il Napoli (che affronteremo allo Sciorba sabato prossimo). Il Parma, invece, fa 1-1 in casa contro la "sorprendente" Fiorentina, in quello che è l'unico pareggio di questo turno, nel quale i gol sono stati pochi, ma non credo che si possa dire lo stesso per quel che riguarda le emozioni, comprese naturalmente quelle negative, come in casa nostra, dopo la sconfitta esterna (2-0) arrivata per mano della Juventus.

Adri

Sassuolo - Ternana 0-1

Parma - Fiorentina 1-1

Como - Milan 1-0

Napoli - Internazionale 1-0

Roma - Lazio 1-0

Juventus - Genoa 2-0

LE PARTITE DEL SESTO TURNO
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LA CLASSIFICA
Prime 3 = accesso alla Champion League.
Ultima = retrocessione in Serie B.

(16/11/2025) Serie A Women 25/26, sesta giornata: JUVENTUS - GENOA 2-0 (Il postpartita, pt 2)

"L'approccio alla partita è stato buono"
(Sebastian De La Fuente)

16/11/2025
Serie A Women 25/26
Sesta giornata
Ore 18:00, Stadio Pozzo - La Marmora (Biella)
JUVENTUS - GENOA 2-0
(23′ Vangsgaard, 28′ Girelli)

JUVENTUS (4-3-3; all. Massimiliano Canzi) - De Jong; Krumbiegel, Lenzini, Calligaris, Cascarino; Brighton (70′ Pinto), Wälti (26′ Rosucci), Godo (46′ Libran); Thomas (81′ Moretti), Girelli (81′ Cambiaghi), Vangsgaard. A disposizione: Peyraud-Magnin, Libran, Cambiaghi, Moretti, Capelletti, Carbonell, Rosucci, Kullberg, Pinto, Harviken, Beccari, Salvai.

GENOA (4-5-1; all. Sebastian De La Fuente) - Forcinella; Vigilucci, Di Criscio, Lipman (82′ Giles), Acuti; Monterubbiano (46′ Giacobbo), Cinotti, Hilaj, Cuschieri (64′ Massa), Bahr (64′ Bargi); Sondergaard (46′ Curraj). A disposizione: Marchetti, Bettalli, Abate, Ferrara, Bargi, Korenciova, Mele, Curraj, Massa, Giacobbo, Giles, Lucafò.

Ammonite: 56′ Brighton, 74′ Lipman. 

Gli highlights

domenica 16 novembre 2025

(16/11/2025) Serie A Women 25/26, sesta giornata: JUVENTUS - GENOA 2-0 (il postpartita, pt 1)

L'autrice del 2-0, Cristiana Girelli (fonte: torinotoday)

Se quella di stasera non è stata la partita più molle, arrendevole e insignificante che io abbia mai visto da quando seguo il Genoa Women (praticamente da quando esistono delle telecamere che lo riprendono), rientra di sicuro tra le prime. Premesso che nel primo tempo entrambe le squadre andavano ad un ritmo che sembrava un amichevole precampionato di basso livello, il punto è che la Juventus si è palesemente allenata davanti ad una squadra che ogni volta che loro costruivano dal basso trotterellava all'indietro, e le uniche che a tratti provavano a fare un pò di pressing erano la Cinotti in primis, e poi anche la Sondergaard; e tutto ciò non solo per tutto il primo tempo, ma stavolta anche nella ripresa. Le loro centrali di difesa passeggiavano a centrocampo mentre noi le guardavamo, in un 4-5-1 con Acuti e Bahr sulla sinistra sacrificate i primi 45' nel cercare di arginare Tomhas e/o Krumbiegel, anziché tenerle sotto pressione (tenera Elexa grifa grifeira, uscita comprensibilmente scura in volto), e dall'altra parte Monterubbiano. Un assetto piegato totalmente al loro volere (che tra l'altro, neanche sono chissà che cosa, almeno ad oggi), alla loro convinzione di essere il Club per eccellenza, e con essa anche la consapevolezza che noi avremmo avuto questo atteggiamento e fatto questa fine. Ma io, quantomeno, tutto questo non me lo merito. Pazienza finita, limite oltrepassato, intransigenza totale rispetto a qualsiasi teoria o ipotesi.

Ora, per quel che mi riguarda, le cose sono due: o De La Fuente va via (in tal caso, auguri per il futuro), oppure perlomeno alcune giocatrici che dentro ancora hanno viva l'essenza del football si alzano in piedi, e, con tutta le gentile fermezza del caso, fanno presente ad allenatore, staff, e direttrice sportiva Carissimi inclusa (qualora per l'appunto non sia anche lei stessa a rifiutare tale andazzo), che non si sentono a loro agio nel proporre determinate prestazioni. Altrimenti, tutti e tutte, grife comprese, saranno responsabili, fin dalla prossima gara, se l'atteggiamento resterà questo, o anche solo simile.

Qui non si tratta esclusivamente della lotta per la salvezza (la quale probabilmente arriverebbe in ogni caso, di riffa o di raffa), bensì della dignità personale, del Club, della squadra, perché potevi anche eventualmente perdere, ma correndo in avanti, aggredendo. E' stata una resa. E visto che siamo andate a sfidare le campionesse d'italia ed è un evento che deve riempirci di orgoglio, se questa affermazione non conteneva davvero alcun senso di soggezione nei confronti della Juventus, come mai la partita è stata quel che è stata?

Buonanotte.

Adri

LE PARTITE DEL SESTO TURNO
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LA CLASSIFICA
Prime 3 = accesso alla Champion League.
Ultima = retrocessione in Serie B.

(15/11/2025) Primavera 1 Women 25/26, quinta giornata: VERONA - GENOA 1-2


Terza vittoria consecutiva in campionato per le nostre, arrivata ieri superando il Verona al Sinergy Stadium (in quello che è stato uno dei due anticipi di questo turno), e grazie alla quale saliamo a quota 9 in classifica, superando evidentemente più che bene il contraccolpo delle due sconfitte subite alle prime due giornate contro l'Internazionale a Milano prima, e contro il Milan ad Arenzano poi. Nel mezzo, la "parentesi" della fase a girone della Coppa Italia che ci ha viste eliminate perdendo sonoramente con Sassuolo e Roma - più il 4-2 sul Como - e incassando molti gol (3 nel primo caso, 5 nel secondo), perciò sinora abbiamo disputato 8 gare ufficiali, "spaccate" perfettamente in due alla luce di 4 sconfitte e 4 vittorie. Siamo grife senza vie di mezzo, con Matzedda decisiva e la cui importanza è fuori discussione non da ieri. Da notare inoltre che con la compagine in direzione veneto era presente anche la difensora della prima squadra Lucrezia Parolo, che essendo assente da settimane per infortunio, ha giocato un tempo per poter alimentare condizione e minutaggio. Infine, alla prossima giornata avremo modo di riaffrontare proprio le romane giallorosse.

Adri

LE PARTITE DELLA QUINTA GIORNATA
Sabato 15 novembre
Domenica 16 novembre

LA CLASSIFICA MOMENTANEA

sabato 15 novembre 2025

(16/11/2025) Serie A Women 25/26, sesta giornata: JUVENTUS - GENOA (il prepartita)

 

Parto col dire che differenza di come a volte faccio da inizio stagione, stasera non metterò le dichiarazioni pregara dell'allenatore della squadra che andremo ad affrontare poiché ad inizio ottobre Massimiliano Canzi, durante la conferenza stampa di viglia della partita di Champions League tra Juventus e Benfica, alla domanda di cosa ne pensasse delle critiche a lui rivolte da alcuni tifosi bianconeri, pensò bene di rispondere sminuendo i loro pareri a prescindere, affermando "velatamente" che chi lo critica o è spinto da un sentimento di frustrazione poiché non può svolgere la sua professione, oppure è un incompetente, come testimonia l'estratto in basso. Ora: a mio modo di vedere, quelle dell'allenatore milanese sono state parole dettate da un atteggiamento sulla difensiva, poiché l'idea che le persone lo possano mettere in discussione e/o dinanzi ad un confronto, evidentemente lo espone ad una sensazione di turbamento, e per carità: chi di noi non ha delle insicurezze? Ciò non toglie che non è giustificabile che in nome di queste si debba svalutare il prossimo - o, per l'appunto, la cosiddetta "gente comune" - e continuare per la propria strada fischiettando perché tanto tutto passa sottotraccia. Ragion per cui, finché Massimiliano non si scuserà pubblicamente per tali affermazioni non apparirà in questo blog né in una mezza riga, né in altri modi, come del resto auspico che stando così le cose non siederà mai sulla nostra panchina.


La Juventus 

Detto questo, a me non preoccupa che domani Girelli, Beccari, Bonansea e/o le altre ci verranno addosso per batterci senza pietà (perché è certo che lo faranno), anzi: la cosa da una parte mi stimola, perché per come la vedo io, sono genoano, indosso una maglia sacra e inferiore al niente, mi sono preso la categoria che mi appartiene, e se c'è da combattere si combatte senza problemi; mentre dall'altra mi diverte, e vorrei vedere una bellissima partita, giocata a viso aperto (e al trio di cui sopra, certamente l'idea non spiacerebbe). L'unica cosa che mi sta tenendo sul filo della tensione nervosa è casomai il sapere se loro si troveranno davanti un Genoa che le vorrà mettere in difficoltà, oppure, al contrario - e come è più probabile che sia - una squadra per lo più passiva, e perciò ai loro occhi una scontata pratica da risolvere in fretta. Vorrei vedere le nostre esterne arare il campo in un modo tale che io possa percepire il sudore addosso, e l'accumulo dell'acido lattico. Vorrei vedere la migliore versione di ogni grifa (e vampiretta, domani, mancherà ancor più delle altre volte): da Heidi, a Emma, a Federica, a Valery, tutte. Non voglio né pareggiare in mezzo alle moscerie speculative da orticaria, né scendere in campo per vincere con un azione di rimessa arrivata chissà come, per poi magari leggere in giro che abbiamo fatto un impresa in casa delle campionesse d'italia e che siamo grandi, con la ruota che riprende a girare col cricetino intrappolato dentro. Vorrei vedere un assalto. Reparti corti, compattezza, linea e testa alta, aggressione, sangue agli occhi. E poi rifiatare, saper anche gestire/difendere, e poi riprendere, senza scuse. E solo "dopo" mi occuperò del risultato, così come della classifica (a tal proposito, la Ternana ha vinto, e il Parma ha pareggiato). E' tutto, "a costo" di deludere alcuni tra coloro che mi leggono. perché ho bisogno di far decantare le emozioni contrastanti, pensare, rilassarmi. Sono fatto anche così.

Ti amo, Genoa.
Adri

LE CONVOCATE - Abate, Acuti, Bahr, Bargi, Bettalli, Cinotti, Curraj, Cuschieri, DiCriscio, Ferrara, Forcinella, Giacobbo, Giles, Hilaj, Korenciova, Lipman, Lucafò, Marchetti, Massa, Mele, Monterubbiano, Sondergaard, Vigilucci.

Arbitro: Jules Roland Andeng Tona Mbei
Assistenti: Daniele Antonicelli e Vincenzo D'Ambrosio Giordano
Quarto Ufficiale: Samuel Dania
Operatore F.V.S: Umberto Galasso

Inizio ore 18:00
Stadio Pozzo- La Marmora (Biella)
Diretta su DAZN

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venerdì 14 novembre 2025

Tornando su GENOA - PARMA 1-0 (Serie A Women, 09/11/2025)

Nel mentre che mi sto già predisponendo mentalmente per la stesura del prepartita di Juventus - Genoa di dopodomani, ho deciso di volermi soffermare su quel che ho "lasciato per strada" rispetto ai postpartita di domenica scorsa, relativo ovviamente alla nostra vittoria per uno a zero sul Parma, e mi riferisco sia alla bellezza assoluta del gol sull'asse Giles-Bargi, sia al sottolineare in particolare la buona forma/prestazione di Forcinella, sia al commento delle dichiarazioni di De La Fuente al termine del match stesso; dichiarazioni che "pesco" nuovamente dal sito buoncalcioatuttie che riporto inseguito sia in formato video che per iscritto.


“Penso che anche nel primo tempo siamo stati in partita – commenta De La Fuente – È stata una partita che, forse, sarebbe potuta finire in pareggio, ma vediamo che i risultati di tutte le partite sono così. Gli episodi contano. Noi mettiamo gente fresca, che sta bene, e ci fa alzare il baricentro quando gli altri sono stanchi. Oggi Monterubbiano e Bahr avevano speso tanto dall’inizio, anche in fase di non possesso: sapevo sarebbero stati due cambi da fare e li ho fatti anche un po’ prima. Bargi come Sondergaard, e poi Massa e Giacobbo (e anche chi non è entrata), hanno fatto una grande settimana. Per fortuna ho un bel gruppo, che mi permette di avere caratteristiche differenti sia dietro che davanti. Se tutte, quando entrano, si mettono così a disposizione, è il meglio per ogni allenatore“. 

“Sapevamo il Parma fosse squadra che vuole giocare bene – prosegue il tecnico rossoblù – e nel primo tempo siamo state ancora un po’ contratte con la palla, avremmo potuto girare di più da una parte all’altra, pur avendo trovato una bella occasione subito con Bahr. Oltre stare bene fisicamente – e ogni volta faccio i complimenti allo staff -, in una partita ci sono dei momenti. Dico sempre che bisogna viverli i momenti della partita. Se fai tre cambi (e tre cambi su undici sono tanti) in una squadra che non sta perdendo o non sta soffrendo in quel momento, vuol dire che sai di avere gente che può darti cambio di passo, può arrivare di più negli ultimi metri e abbassare la squadra avversaria che stava facendo bene nell’altra metà campo. Sono contento di allenare ragazze disponibili: è la cosa più importante. Importante come l’aver fatto una vittoria pesantissima, che ci permette di respirare un po’, uscire da lì e riprendersi qualche punto lasciato per strada”.

Dal primo minuto avete schierato Giles nelle tre dietro e propri dai suoi piedi nasce l’assist per Bargi, all’88esimo di gioco. Anche questa scelta iniziale ha pagato… “Avevamo due o tre giocatrici che stavano bene, avevo qualche dubbio su due o tre ruoli. Le tre che sono entrate le avevo viste bene in settimana. Conoscendo il Parma, avevamo deciso di cambiare modulo rispetto all’ultima partita. Giles era entrata anche nell’ultima partita e ci aveva fatto alzare il baricentro, perché tante volte basta azzeccare il momento giusto della partita. Anche Curraj aveva fatto una buona settimana e Ferrara stava per entrare. Non mi piace parlare dei singoli quando si perde, ma oggi mi piace parlarne. Oggi avevamo bisogno di tutte per uscire con una vittoria e arrivare a sei punti in cinque giornate, che per una neo promossa come noi sono importanti”.

Per quanto mi riguarda, leggere che l'allenatore del mio Genoa afferma che anche nel primo tempo siamo state in partita è motivo di imbarazzo, ma forse il nostro intendeva dire che siamo riuscite a non farci fare gol, il che se vogliamo è anche peggio. Io non sono genovese e non vivo quotidianamente Genova (e se volessi davvero farlo, adesso sarei li, anziché qui), ma mi ritengo particolarmente legato ad essa, e nel pieno, assoluto diritto di poterne parlare a cuore aperto quanto chi ci è nato e ci vive, per cui non so come i genovesi possano interpretare le parole in questione dell'allenatore argentino, ma qualora per molti di loro queste siano da considerarsi meritevoli per la città, e per lo più in uno scenario che dopo anni ci vede finalmente a giocarcela tra le dodici squadre più forti d'Italia, si sappia per l'ennesima volta che io la penso esattamente all'opposto. Assieme al contesto prettamente "cittadino", vi è evidentemente quello inerente al Club che tale luogo rappresenta, il quale tra i suoi tanti sostenitori ha certamente anche chi Genova la sente con meno attaccamento, per cui mi riferisco anche a questi ultimi, genoani che seguite la squadra femminile ed esclusivamente (o quasi) per amore del Genoa: a voi sta bene così? Se la risposta è si, io ovviamente la rispetto, ma a mio parere è anche per questo motivo che chi si siede sulla nostra panchina (oggi De La Fuente, domani altri) volente o nolente si sente legittimato a parlare in questo modo, e cioè mantenendo il profilo basso anziché cogliere l'occasione di poter uscire allo scoperto in quanto al prendersi la responsabilità di dover apportare dei sensibili cambiamenti nella squadra, nell'ambiente, e, in un rapporto di causa-effetto, anche in sé stesso (leggasi provare ulteriormente a migliorarsi: cosa che tra comprensibili alti e bassi e dietrofront vale per tutti, me compreso). Per il resto, concordo sul fatto che abbiamo finora avuto una buona condizione fisica (e mi complimento anche io con lo staff), e che le ragazze sono disponibili; mentre sull'aspetto del valore che hanno i sei punti ottenuti in cinque giornate, posta la questione in certi termini, e considerato il quadro complessivo, anche no, perché è vero che sono pesanti - senza l'issimi - , ma non ho capito in base a quale criterio dovrei considerarli quasi come una manna scesa dal cielo. lo ripeto ancora: il fatto che siamo neopromosse non dovrebbe diventare un alibi.

E, infine, in che senso "non moriamo mai"? Voglio dire: sembra che si parli di eroine sopravvissute a chissà cosa; o che eravamo piene di acciacchi, o in 9, piuttosto che appena uscite da un assedio contro una squadra di altissimo livello dopo aver pareggiato all'ultimo recuperando due gol, o che so io, quando invece non solo si è giocato una partita con una diretta concorrente nella lotta per la salvezza, ma anche nella quale abbiamo liberamente deciso di farci asserragliare nel primo tempo fin da subito, con un assetto e un atteggiamento da compagine intimorita, e poi, "semplicemente", sia per dei cambi azzeccati (quoto anche in tal senso con Sebastian), sia per l'appunto grazie ad una buona tenuta fisica, abbiamo cambiato prospettive nella ripresa. Per cui, attribuire meriti alle nostre per questa vittoria e farne tesoro è fuori dubbio, ma la narrazione che sfiora lo stoicismo, quantomeno nel covo, non passa. "Qualquadra non cosa", si dice in questi casi: tutto ciò mi suona come una strategia interna alla comunicazione, sulle basi della consapevolezza del tipo di mentalità insita mediamente nell'ambiente rossoblù. "Siamo piccole, si, ma tanto orgogliose, e guardate cosa abbiamo fatto: è favoloso". No: noi siamo il Genoa, è quel che è accaduto è stato emozionante, ma meriteremmo molto, molto di più.

Adri

Il gol