Come preannunciai ad inizio mese, torno su quelle che ad oggi sono le prime ed uniche uscite dal Genoa women ufficializzate (comunicate pubblicamente) dal Club, ovvero l'allenatore Fabio Fossati, Claudia Ferrato (attaccante), Emma Errico (centrocampista) ed Eleonora Oliva (terzina), tutte persone da me qui salutate al momento opportuno, ma rispetto alle cui operazioni non espressi un parere.
Prima però sarebbe giusto fare una precisazione (per quanto ovvia): quando come in questo caso tesserati e tesserate vanno via dalla squadra di appartenenza - e anche a prescindere dagli accordi pregressi e dalla durata dei contratti in essere - i motivi e i retroscena possono essere molteplici: personali cambi di programma e prospettive e/o forti divergenze rispetto al progetto tecnico, dissapori e inasprimento dei rapporti nell'ambiente in questione, problemi fisici, etc.; oppure, naturalmente, la cordiale e serena chiusura di una collaborazione all'interno delle tempistiche prestabilite. Solo chi è dentro il Club o chi in qualche modo vi gravita attorno, può conoscere al meglio la verità su determinati contesti.
Detto ciò, Claudia dal 4 luglio è una giocatrice del Valencia (in Primera Federación FutFem; l'equivalente spagnola della nostra Serie B; contratto fino al 30 giugno 2026), e lascio immaginare a chi legge cosa può significare - sul piano dell'impatto emotivo - spostarsi all'estero e cominciare un avventura di questo tipo; tra l'altro per l'appunto nella penisola iberica, e in una società di tale importanza. Certamente se fosse rimasta non avrei storto il naso (anzi), ma anche in considerazione di eventuali e ulteriori sviluppi del "mercato" in entrata per quel che concerne il nostro reparto offensivo, mi può stare bene che prosegua (serenamente) il suo cammino altrove.

“Giocare nel Valencia è un sogno che si realizza. Anche se è la mia prima volta in Spagna, sento che questo club mi offre un’opportunità unica per crescere come giocatrice e come persona. Ho scelto il Valencia per la passione dei tifosi, l’ambizione del progetto e la possibilità di difendere con orgoglio questo stemma. Come attaccante, sono pronta a dare gol, energia e impegno per portare questa squadra in alto. Amunt Valencia!”
Emma Errico, invece, accasatasi alla Freedom Cuneo (in quello che per lei è un ritorno nella città piemontese), la considero fin dall'estate scorsa una delle cedibili, e non tanto per una questione di età che avanza (31 anni), bensì sia perché in mediana abbiamo già Ferrara e Abate, sia perché la sua presenza da noi ha avuto importanza, ma un importanza relativa; e in Serie A soprattutto, a mio modesto parere servono incisività, forza e dinamismo diversi.
Discorso simile per Eleonora Oliva, in relazione al generale impatto di cui abbisogniamo in massima categoria. C'è poi da considerare che quest'anno aimé ha tribolato non poco in quanto a condizione fisica, perciò probabilmente a riguardo vi è un incognita. Sulla corsia destra, inoltre, abbiamo già Giles e Di Criscio (la quale ha già dalla sua un passato in A) che per caratteristiche complessive credo che sapranno reggere il salto di categoria senza problemi. Per cui, seppur un pò a malincuore, accetto che Eleonora non sia più con noi.
Fabio Fossati - Come ho già avuto modo di sottolineare in questi mesi, Fabio ha portato a termine dignitosamente il suo compito, entrando nella storia del Club (prima promozione di sempre della squadra femminile in Serie A), e a lui ho rivolto in più di un occasione - pubblicamente e non - i miei grazie e i meritati apprezzamenti. Inoltre, va da sé che nel contesto di un progetto a lungo termine, sarebbe fondamentale che un allenatore (o un allenatrice) ne facciano parte "in pianta stabile", ma approcciarci alla Serie A con lui - nuovo a certi palcoscenici - sarebbe stato un azzardo che non ci possiamo permettere, e quindi è stata una scelta giusta quella di dirigerci su un elemento che abbia già esperienza a determinati livelli, quale è Sebastian De La Fuente? La logica direbbe di si.
Adri
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