Entusiasmo
ed equilibrio, scrissi al termine di questo
articolo pubblicato
tre giorni fa, per esprimere il carico di energia positiva che ne ha
permeato i contenuti di annuncio e benvenuto ai tre nuovi arrivi
nello staff del Genoa women, ovvero l'allenatore Sebastian De La
Fuente, la vice Ilaria Leoni e il
collaboratore tecnico Paolo Genovesio.
Entusiasmo, perché anche nel contesto generale che riguarda le grife, sarebbe difficilmente concepibile il contrario: siamo promosse in Serie A dopo tre anni di B e a sei anni di stanza dal primo campionato di Eccellenza, le attenzioni dei genoani e delle genoane nei confronti della nostra realtà sono andate crescendo, stiamo vivendo giorni (ed ore) vibranti di curiosità e attesa per quel che concerne l'arrivo da un momento all'altro di nuove giocatrici, e nel frattempo abbiamo visto per l'appunto l'ingresso dei già citati nel Club.
Vero è che siamo ancora sulle spine per quel che riguarda la delicata situazione dello stadio, tra il forte desiderio di vedere la squadra giocare in pianta stabile le partite casalinghe dentro la città più bella del mondo, e cioè allo Sciorba Stadium (quartiere Molassana), oppure di saperla ipoteticamente spostata a una cinquantina di km di distanza, nel territorio della città metropolitana, in quel di Sestri Levante, nell'impianto Giuseppe Sivori. Tutto questo, però, non dovrebbe intaccare i nostri sentimenti positivi e propositivi.

Lo Stadio di Sestri

Lo Sciorba Stadium
Equilibrio, perché evidentemente, tutto è in costruzione, in divenire. De La Fuente è un tecnico di un determinato livello, ma è comunque una persona tra tutte quelle che compongono la rosa e lo staff; ragion per cui, per riuscire, dovrà entrare in sintonia con le molteplici ed altrui caratteristiche ed esigenze, anch'esso con la giusta umiltà e la ferrea volontà di applicazione al lavoro, nell'ottica del miglioramento costante. E a tal proposito, ci tengo a sottolineare il fatto che pur essendo il nostro mister conscio dell'importanza del Club per il quale ha da poco firmato e di quella del nostro progetto, essendo comunque delle neopromosse con (giustamente) delle aspettative di salvezza, non vorrei che prima o poi arrivasse in qualche modo ad abbassare un pò la guardia (le dinamiche e le sfumature attraverso le quali è possibile farlo, possono essere molteplici), come se in ogni caso la questione dell'alzare l'asticella fosse cosa che - quest'anno - possa anche non riguardarci.
Certo, ho pochi dubbi sul
fatto che tutto ciò non accadrà (tra l'altro, aggiungo che già mi
diverte il vedere trapelare quella briosità tipica latino
americana), ma quando si parla di "qualcosa" di gigantesco
come il Genoa e del bene del grifone, almeno per quel che mi riguarda
prendo in considerazione i più svariati aspetti: da quelli "solari", a quelli più scomodi o - perlomeno all'apparenza
- pessimistici. Soppesando. Spronando.
Tifando.
Adri
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